“La norma varata ieri all’Ars è una sanatoria in piena regola e di quelle peggiori. Altro che esigenza di dare norme certe, qui si rischia di fare a pezzi il paesaggio e si pretende pure di avere battute le mani. Il governo Musumeci, quello degli inceneritori, si sta confermando come il nemico numero uno dell’ambiente. E quello che più dispiace è che lo fa anche con l’aiuto di chi fino qualche mese fa si spacciava per paladino del paesaggio. Noi comunque non ci arrendiamo, se la norma martedì avrà il via libera con il voto finale, ci rivolgeremo a Roma per farla impugnare, come è giusto che sia”.
Lo affermano i depuati del M5S all’Ars.
“Lo stesso Micciché – dice il responsabile nazionale delle politiche ambientali M5S, Giampiero Trizzino, dallo scranno della presidenza, ha detto che la norma è ad alto rischio di impugnativa. Bene, se malauguratamente dovesse essere approvata, il primo atto che produrrò sarà indirizzato al Consiglio dei Ministri, affinché valuti la sussistenza dei requisiti per trasmettere alla Corte Costituzionale la legge e dichiararne l’incostituzionalità. Parlare nel 2021 ancora di condoni edilizi, ci va piombare nel Medioevo. L’aggressione al paesaggio di questa norma, che estende gli effetti del terzo condono, di berlusconiana memoria, alle aree a vincolo relativo, per intenderci quelle tutelate dal paesaggio o quelle a rischio idrogeologico, è inaccettabile”.