“Dopo i ripetuti incendi all’Oasi Ponte Barca, nel territorio di Paternò, non è più rinviabile un intervento forte della Regione e dello Stato per tutelare la salute delle persone e dell’ambiente”.
A lanciare l’allarme è la deputata M5S all’Ars, Gianina Ciancio che per sollecitare l’attenzione del governo Musumeci già lo scorso giugno aveva presentato un’interpellanza all’Ars, rimasta purtroppo lettera morta.
“Non parliamo – dice Ciancio – di episodi isolati, ma di continue aggressioni ad un territorio abbandonato dalle istituzioni, a danno degli agricoltori e degli allevatori. Avevamo lanciato l’allarme in tempi non sospetti, quando la vulnerabilità dell’Oasi era a livelli altissimi ed era facilmente prevedibile l’attacco di folli criminali. Nell’interpellanza chiedevo ‘l’impiego di una sorveglianza tramite personale regionale e/o strumenti tecnologici nell’area per scongiurare l’appiccarsi di roghi in prossimità dell’imminente stagione secca’. Ieri un ragazzo è morto cercando disperatamente di salvare la sua terra. Una tragedia annunciata che non può più lasciare indifferenti coloro che hanno il dovere di tutelare sia gli operatori economici che le nostre risorse naturali.
Non è più tempo di proclami e giustificazioni”.
“A Paternò – conclude la deputata – serve immediato sostegno a chi ha perso tutto e soprattutto serve la continua presenza dello Stato per non far sentire soli i cittadini contro queste menti deviate e criminali. Da giorni siamo in contatto con i responsabili della traversa per velocizzare l’installazione di una sbarra e di una telecamera all’ingresso della strada poderale, spesso bersaglio di questi vili atti incendiari. Ieri abbiamo richiesto anche l’intervento della Prefettura, che questa settimana porterà la questione al tavolo permanente per la sicurezza e l’ordine pubblico. Continueremo a seguire la questione in questi giorni, perché non sono ammissibili ulteriori ritardi”.