Trapani, 02/10/2021
“Le critiche per il murale al cimitero di Trapani, obiettivamente mi sembrano pretestuose. L’arte è sempre stata usata nei luoghi sacri, e forme artistiche del genere sono presenti nei cimiteri di tante città italiane e del mondo”.
Lo afferma la deputata regionale Stefania Campo, presidente dell’associazione Movimento 5 stelle Sicilia 5 stelle, che ha finanziato il progetto dei murales a Trapani grazie alla restituzione di parte degli stipendi dei deputati 5 Stelle all’Ars.
“Del resto – continua Campo – non è la prima volta che il collettivo Licuado, che sta realizzando il murale, viene incaricato di dipingere sui muri del cimitero, come già avvenuto per il murale del cimitero di La Paz in Bolivia, cimitero al cui interno si è svolta una delle più sorprendenti manifestazioni artistiche del mondo. Ma senza andare troppo lontano, anche nei cimiteri italiani ci sono numerosi esempi del genere, come a Milano, a Rivodutri, piccolo comune vicino Rieti, a Druento, Pontecorvo, Santa Marinella, Arezzo, Biancavilla, Lessolo, Montesilvano, Magliano, Formia, Buccinasco e via discorrendo”.
“Il cimitero di Trapani – continua Campo – è collocato all’interno della città e dialoga con tutti i cittadini e con il fronte a mare, pertanto ha un rapporto diverso rispetto a quello che troviamo in altri luoghi, dove solitamente i cimiteri sono situati in zone periferiche e limitrofe. Questo non significa che a Trapani si tenti un’operazione di annullamento del dolore e del silenzio che tale luogo impone, ma semplicemente che bisogna tenere in considerazione anche altri aspetti e relazioni che il cimitero innesca con il suo tessuto urbano. Fra l’altro spesso siamo portati a pensare che i cimiteri siano i luoghi dei morti, ma in realtà sono luoghi frequentatissimi dai viventi, motivo per cui richiedono di tutta la cura necessaria, a partire dai servizi essenziali come la cura del verde o l’installazione di fontane di acqua e servizi igienico fino a quella decorativa. Del resto è dalla notte dei tempi che gli uomini si prendono cura dei propri cari defunti attraverso l’arte. Spesso, infatti, troviamo proprio nei cimiteri sculture, bassorilievi, opere pittoriche. Nel XXI secolo la principale forma di espressione artistica è affidata ai graffiti e ai writers, quindi è del tutto normale affidarsi a un linguaggio così contemporaneo, del resto lo hanno già fatto in tante altre città del mondo”.
“Trovo pretestuose – commenta la deputata – le critiche sorte ancora prima che il muro fosse completato e l’appellarsi a un regolamento che è dello stesso Comune e si riferisce per lo più a regolamentare gli interventi dei singoli privati cittadini, il comune non può certo vietare un’autorizzazione a se stesso, come del resto non l’ha vietata neanche la Soprintendenza, che ha perfettamente compreso il valore del progetto”.
“I temi proposti dagli artisti – conclude – sono quelli mitici che si ricollegano alla storia di Trapani, al rapporto fra l’uomo che entra in contatto con le generazioni passate e quelle future, questo conferisce all’opera un messaggio legato alla memoria che solo se tramandata diventa eterna”.