Il disastro dei progetti del PNRR bocciati da Roma
“Noi esultiamo per i progetti del PNRR bocciati da Roma? Ma se siamo i primi a rammaricarci per il danno colossale fatto alla Sicilia. L’assessore Scilla la smetta di indossare i panni dello studente scarso che puntualmente dà la colpa dei propri fallimenti ai professori cattivi. Piuttosto si faccia da parte e dia spazio a gente competente. Abbiamo perso quasi mezzo miliardo di euro, una barca di soldi, qualcuno dovrà pur rispondere di questo danno enorme fatto alla Sicilia”.
Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars Giovanni Di Caro, in risposta alle “farneticanti dichiarazioni” dell’assessore di Musumeci che “ha puntato il dito contro il M5S, piuttosto che fare mea culpa e cercare di individuare le responsabilità di questo disastro”.
“Il mondo, come diceva quel tale – continua Di Caro – sarebbe un posto migliore se al posto della musica, fosse illegale anche scaricare la colpa, e in questo il governo Musumeci è un maestro ineguagliabile. I progetti vengono valutati su parametri oggettivi. Solo la Lega, fino ad oggi, ha manifestato avversità nei confronti della Sicilia, vedi vicenda Intel con Giorgetti. Scilla faccia un esame di coscienza e non mandi a Roma progetti vecchi e approssimativi per evitare figuracce che ci fanno partire già svantaggiati sui fondi del PNRR”.
“Su questa vicenda – aggiunge il deputato 5 Stelle – comunque, vogliamo andare a fondo. Stiamo preparando una richiesta di accesso agli atti per capire come realmente stanno le cose. E’ intollerabile che si perdano occasioni del genere per la totale incapacità di chi ci governa e della macchina burocratica che dirige. Scommettiamo che anche anche di fronte a questo disastro non succederà nulla e che le prossime pagelle dei dirigenti regionali avranno, come sempre, il massimo dei voti, e loro, di conseguenza, il massimo delle indennità di risultato?”.
“Qualcuno – conclude Di Caro – dica a Scilla che anche il governo Musumeci ha rappresentanti nell’esecutivo Draghi. Allora io gli dico che la loro incompetenza e inconcludenza è doppia, perché non hanno la capacità politica di relazionarsi per prevenire esclusioni del genere, sistemando i progetti prima di inevitabili e pesantissime bocciature”.