Il deputato 5 Stelle osserva: “Il presidente e l’assessore Armao mettono delle pezze per nascondere incapacità e approssimazione. Temo per il prossimo giudizio di parifica: il futuro rendiconto è già irregolare per definizione”.
“Il presidente Musumeci e l’assessore Armao non sanno più come ribattere alle batoste della Corte dei conti. Nervosi, a un anno dalla competizione elettorale, sono convinti di governare bene e insistono con nuovi ricorsi contro i magistrati contabili, anziché ammettere l’incapacità di sanare il bilancio della Regione, cosa che ormai è certificata”.
Lo dichiara Luigi Sunseri, deputato regionale del Movimento 5 Stelle, commentando il ricorso alla Corte costituzionale, presentato dal governo Musumeci, contro l’ultimo giudizio delle Sezioni riunite della Corte dei conti che riguarda il fondo di crediti di dubbia esigibilità e la questione di legittimità costituzionale sull’utilizzo del fondo sanitario.
“Musumeci e Armao si sono inventati quest’ultimo ricorso – prosegue Sunseri – l’ennesimo atto di una guerra che il governo regionale ha deciso di combattere nei confronti della Corte dei conti, dopo aver perso, finora, tutti gli altri ricorsi e dopo i vari sotterfugi, come la legge di rendiconto approvata pochi giorni prima della sentenza. Tutti tentativi miseramente falliti. Sanno di non aver lavorato bene, provano a mettere delle pezze per nascondere incapacità e approssimazione. Il problema, adesso, è la prossima parifica: la sentenza della Corte dei conti a Sezioni riunite, finché non si pronuncerà la Corte costituzionale, rimane esecutiva e, quindi, il futuro rendiconto, se non dovesse adeguarsi, sarebbe irregolare per definizione. Tra l’altro, se la Corte costituzionale dovesse accogliere la questione di legittimità costituzionale sollevata dalla Corte dei Conti, occorrerà coprire con fondi regionali il mutuo che, fino ad ora, veniva pagato con i fondi della sanità. Un buco enorme. Possiamo solo augurarci che, tra un anno, il governo Musumeci sia solo un brutto ricordo e prepararci a ricostruire sulle macerie che ci avranno lasciato”, conclude Sunseri.