L’argomento affrontato oggi in commissione Ambiente all’Ars. Il deputato 5 Stelle: “Qui c’è una delle discariche più grandi della Sicilia: milioni di tonnellate di rifiuti in 15 anni e indice di mortalità doppio rispetto alla media nazionale”
“Anche se l’impianto di biogas che si vorrebbe costruire a Montallegro è tecnicamente fattibile, questo non vuol dire che sia opportuno realizzarlo, perché politicamente sarebbe una scelta scellerata per il territorio. Purtroppo il governo regionale, spesso e volentieri, si abbandona per viltà alle scelte dei tecnici che avvantaggiano più i privati, anziché decidere per il bene collettivo dei cittadini, come invece la buona politica dovrebbe sempre fare”. Lo dichiara Giovanni Di Caro, deputato regionale del Movimento 5 Stelle, al termine dell’audizione di oggi, in commissione Ambiente e territorio all’Ars, da lui stesso richiesta per far emergere le numerose contraddizioni intorno all’idea di realizzare l’impianto nel territorio agrigentino.
“Il territorio di Montallegro – prosegue Di Caro – ha già pagato un prezzo carissimo: è martoriato da 15 anni dalla presenza di una delle discariche più grandi della Sicilia, dove sono stati abbancati milioni di tonnellate di rifiuti, con evidenti danni ambientali e la popolazione esposta a un impatto molto preoccupante. Dati raccolti di recente hanno permesso di accertare che l’indice di mortalità legato a cause tumorali risulta essere il doppio rispetto alla media nazionale. Il nuovo impianto per realizzare compost e biogas lo si vorrebbe collocare accanto alla discarica, trasformando un sito agricolo (in zona vincolata dal Piano paesaggistico provinciale, tra l’altro), in una zona industriale destinata allo smaltimento e alla lavorazione dei rifiuti. La scelta finirebbe col favorire ulteriore inquinamento, penalizzando ancora la comunità e ignorando l’alta vocazione turistica dell’area. Inoltre oggi in commissione sono state evidenziate notevoli criticità nel procedimento di Valutazione di impatto ambientale (Via), che non ha tenuto conto di molti aspetti che rendono il progetto incompatibile con la tutela ambientale prescritta dagli strumenti di pianificazione territoriali. Basterebbe già questo per suggerire a un governo regionale attento e lungimirante di tornare sui propri passi. Ma il governo Musumeci è attento e lungimirante? Questo dobbiamo ancora capirlo”, conclude Di Caro.