Le deputate 5 Stelle Campo e Schillaci: “La concorrenza è obbligatoria in Ue da dicembre 2019, la Sicilia spende 70 milioni di euro per dei servizi di bus extraurbani inefficienti e antiquati, senza alcuna integrazione con gli altri mezzi di trasporto”.
“Anche in tema di autolinee, il ‘governo del fare’ a guida Musumeci non ha fatto niente, in barba a qualsiasi regola europea: con l’ennesima proroga alle vecchie concessioni, si preferisce tenere tutto congelato, nelle mani di pochi operatori principali che controllano decine di piccole aziende minori, tutelando quindi privilegi consolidati e ostacolando l’offerta di un servizio innovativo, soprattutto proiettato sull’intermodalità. Senza considerare che l’ingresso di nuovi soggetti potrebbe veramente apportare notevoli vantaggi economici per i viaggiatori”.
Lo affermano Stefania Campo e Roberta Schillaci, deputate regionali del Movimento 5 Stelle.
“Presento atti sin dal 2018 – ricorda Campo – per chiedere al governo regionale cosa abbia fatto per affidare i servizi di trasporto pubblico extraurbano mediante legittimi bandi di gara (i regolamenti Ue ne prevedono l’obbligo dal 3 dicembre 2019) ma, di proroga in proroga, la Regione continua a elargire oltre 70 milioni di euro per un servizio inefficiente, non funzionale, realizzato con mezzi in gran parte sporchi e mal funzionanti, se non addirittura da rottamare. Si va infatti avanti con proroghe fin dal 1964: senza alcuna concreta riprogrammazione delle tratte aggiornate alle nuove esigenze di studenti e lavoratori, e lasciando scoperte importanti mete turistiche proprio, fra l’altro, in un contesto, come quello attuale, di forte crescita del settore della ricezione e dell’ospitalità e di ritorno alla normalità dopo oltre due anni di pandemia. Da considerare che le oltre 80 aziende, disseminate in tutto il territorio siciliano, non sono messe nemmeno nelle condizioni di potersi coordinare fra loro, facendo talvolta inutile e dannosa competizione alla ferrovia e con tratte ‘storiche’ che ormai risultano a volte inutili. È pertanto necessario riformare il sistema del trasporto pubblico su gomma, integrarlo razionalmente con il trasporto ferroviario, portuale e aeroportuale, modularlo sulle necessità di attenzione e di accoglienza del turista e far sì che le varie province siano finalmente interconnesse fra loro”.
“Ribadiamo di essere decisamente contrari a questo genere di proroghe – dichiara Schillaci – perché non fanno altro che cristallizzare un sistema dei trasporti extraurbani pieno di falle e criticità. La concorrenza che proviene dall’apertura al libero mercato, con l’ingresso di nuovi operatori, può solo portare vantaggi, come l’ampliamento della quantità e qualità dei servizi, la riduzione dei costi per chi viaggia e il rispetto delle condizioni contrattuali del personale dipendente. Una pianificazione oculata e trasparente può migliorare la qualità della vita dei cittadini: oggi abbiamo località turistiche non servite dal trasporto pubblico, studenti pendolari costretti ad alzarsi alle 5 del mattino per raggiungere gli istituti scolastici, scarsa integrazione con gli altri sistemi di trasporto. Il governo Musumeci ha perso inutilmente altri anni senza muovere un passo per razionalizzare questo comparto, preferendo mantenere lo status quo, che evidentemente non scontenta nessuno, tranne i cittadini”.