È in costane crescita la spesa per i ricoveri fuori dalla Sicilia per il trattamento dei disturbi da comportamento alimentare: lo certifica uno studio del deputato regionale M5S Giorgio Pasqua che attesta un incremento degli esborsi delle Asp nel triennio 2018-2020.
Nel dettaglio, la spesa sostenuta dalle Aziende ospedaliere isolane per ricoveri oltre lo Stretto (manca la spesa di Caltanissetta, che non ha fornito i dati richiesti) è stata di 1.271.901 euro nel 2019, in aumento di 165 mila euro rispetto all’anno precedente. Una leggerissima frenata si è avuta nel 2020, rispetto al 2019, ma è stata una frenata solo apparente. Quell’anno la spesa delle Asp è stata di 1.258.508 euro.
“Quella del 2020 – afferma Pasqua – è una cifra fortemente influenzata dal Covid. L’esplosione della pandemia, infatti, ha portato parecchie persone a smettere di curarsi. La verità è che la spesa è in netta crescita, e si pronostica una maggiore spesa pure per il 2021, dato che il lockdown e l’ansia amplificata dalla paura verso il virus hanno aumentato i casi e peggiorato parecchi di quelli sotto osservazione”.
Lo studio di Pasqua smentisce quelle che il deputato 5stelle definisce “affermazioni autoincensatorie” dell’assessore alla Salute, Ruggero Razza, che nel corso di un recente convegno a Siracusa ha parlato di una riduzione della mobilità passiva sanitaria dei siciliani verso le altre regioni.
“Purtroppo – dice Pasqua – l’assessore ha omesso
di evidenziare che il dato di cui parlava era relativo al consuntivo 2021, fortemente influenzato dalla pandemia del 2020”.
I disturbi del comportamento alimentare, cioè l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata, sono patologie caratterizzate dall’ alterazione delle abitudini alimentari e da un’eccessiva preoccupazione per il peso e per le forma del corpo.
“Purtroppo – afferma Pasqua – solo recentemente è stata data a questi disturbi la opportuna importanza. Solo nel 2020, infatti, il Ministero della Salute ha aggiornato le ‘Raccomandazioni in pronto Soccorso per un Codice lilla’, linee guida per operatori nei pronto soccorso”.
La Sicilia può vantare una rete di centri, pubblici e privati, con psicologi e medici di altissimo profilo e competenze, che assistono al meglio i pazienti affetti da DCA, ma è priva di centri residenziali per l’assistenza dei casi più importanti che necessitano di ricoveri in centri residenziali.
“Per questo motivo – dice Pasqua – si deve far ricorso a ricoveri presso strutture residenziali in altre regioni d’Italia con conseguenze spesso devastanti per i componenti della famiglia che devono assistere il congiunto fuori regione, costretti a volte a lasciare il posto di lavoro, a sovraindebitarsi e, addirittura, a vendere la casa per sostenere le spese.
La soluzione che prospetta l’onorevole Pasqua è abbastanza semplice: costituire in Sicilia un centro per l’assistenza residenziale per almeno 15 assistiti.
“Ciò permetterebbe – dice Pasqua – di arrestare questa ‘emorragia’ di risorse del Servizio sanitario regionale e consentirebbe ai pazienti di poter seguire i propri figli senza per questo dover stravolgere le proprie vite a poca distanza da casa, magari a non più di un’ora di auto. Per realizzare questo Centro residenziale la Regione Siciliana può, anzi deve , utilizzare, oltre alle risorse che non spenderà più in altre regioni, anche le somme recentemente messe a disposizione dallo Stato”.
La recentissima seduta del 21 giugno 2022 della Conferenza Stato-Regioni ha definito i criteri, modalità e linee di intervento per l’utilizzo del Fondo per il contrasto dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione, pari ad euro 25 milioni, con dotazione di 15 milioni di euro per l’anno 2022 e di 10 milioni di euro per l’anno 2023. In quella stessa conferenza sono state predisposte le procedure per la presentazione dei Piani di Attività Biennali che le Regioni devono approntare.
“Per la Sicilia – spiega Pasqua – il criterio di riparto delle somme prevede, per il 2022, 1.209.000 euro e 806.000 euro per il 2023, somme che la Regione Siciliana deve compartecipare, e se vuole anche aumentare. Però occorre fare presto: infatti la stessa intesa ha previsto che il Piano di Attività deve essere presentato entro 60 giorni, quindi entro il 21 agosto”.
Per affrontare i problemi dei soggetti affetti da disturbi del comportamento alimentare è stato istituito alla Regione un tavolo tecnico “ma con figure – dice Pasqua – che non sono totalmente impegnate nella cura. Chiediamo che al tavolo siano convocati i rappresentanti delle associazioni dei pazienti e delle famiglie, che qui in Sicilia si occupano da anni di diffondere la conoscenza del problema ai fini della prevenzione, svolgendo opera meritoria. A questi basterà aggiungere gli operatori che hanno prestato e prestano la loro opera nella cura, alcuni di loro persino estensori delle linee guida per la costruzione dei percorsi assistenziali”.