“Poche idee e ben confuse, lunga elencazione dei problemi che conosciamo tutti, ma pochissime le soluzioni, alcune delle quali sbagliate e superate, come quella degli inceneritori, contro cui ci batteremo senza se e senza ma”.
Lo ha detto a sala d’Ercole il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca, in occasione della seduta d’aula dedicata alle dichiarazioni programmatiche del presidente della Regione Schifani.
“Da Schifani – dice il capogruppo 5 stelle – la versione riveduta e peggiorata del libro dei sogni prospettato in avvio della scorsa legislatura da Musumeci, i cui disastri sono sotto gli occhi di tutti, e con tante pagine vergognosamente mancanti, mi riferisco, ad esempio, ai disabili, cui non c’è stato un solo accenno. Non vorremmo che anche per Schifani i disabili fossero un problema, come lo erano per Musumeci che arrivò a dire che se ci fossero stati meno disabili ci sarebbero stati più soldi a disposizione del bilancio. No categorico agli inceneritori, la lotta ai rifiuti si fa in tanti altri modi, raccolta differenziata spinta, riciclo e riuso che sottrae rifiuti alla discariche. Basta buttare fumo negli occhi col ponte sullo Stretto, che sono convinto non sarà mai realizzato. Lo si vuole fare fare, lo si faccia, ma non ci credo. Intanto si sta risuscitando un morto, la Società Stretto di Messina, che è un morto costosissimo e nel frattempo i siciliani camminano su autostrade pericolose che sembrano mulattiere”.
“Tanti – ha concluso Antonio De Luca nel corso del suo intervento – gli obiettivi che questo governo dovrà ritenere primari: la legalità e la trasparenza, che devono essere un faro per chi amministra la cosa pubblica; il lavoro, per il quale è fondamentale la riforma dei centri per l’impiego, il cui mancato funzionamento ha sabotato il reddito di cittadinanza; il miglioramento dell’edilizia sanitaria e dell’offerta sanitaria. La sanità privata deve essere sussidiaria a quella pubblica. Non fare funzionare le strutture pubbliche è il miglior modo per dare soldi ai privati e questo ci preoccupa. Le liste d’attesa devono essere azzerate con profondi investimenti nel settore pubblico, da individuare nell’acquisizione di personale sanitario e di strumentazioni moderne. Infine, occhio alla gestione dei fondi del Pnrr, che dovrà essere oculatissima. Se spese bene, queste risorse possono cambiare una volta per tutte il volto della Sicilia, altrimenti non faranno altro che aumentare il divario, già ampio, tra Nord e Sud”.