“La Commissione Antimafia all’ARS ha effettuato la sua prima visita a Castelvetrano. Un messaggio chiaro che vuole sottolineare come lo Stato con la presenza costante impedisce che gli spazi lasciati vuoti dalle istituzioni vengano occupati dalla criminalità. Serve un cambio di passo importante e per farlo dobbiamo attraverso una migliore sinergia tra attori istituzionali e non, forze dell’ordine, amministratori, scuola e società civile”.
A dichiararlo è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle, segretario della Commissione Antimafia che proprio oggi si è riunita per la prima volta a Castelvetrano alla presenza di 25 sindaci, Prefettura e il Comitato per l’ordine e la sicurezza.
“L’arresto del superlatitante Matteo Messina Denaro – spiega la deputata – testimonia l’importanza di strumenti utili a procure e forze dell’ordine. A favorire la criminalità e corruzione è sempre lo stesso rapporto malato tra colletti bianchi, imprenditoria, istituzioni e massoneria. Per questa ragione è necessario che Prefetture, come quella di Trapani, possano disporre degli elenchi dei soggetti appartenenti a logge massoniche. Altro aspetto fondamentale è quello della gestione dei beni confiscati che, in Sicilia, necessitano di una maggiore valorizzazione, considerando che la grande maggioranza dei beni confiscati a livello nazionale e gestiti dall’Agenzia per i Beni Confiscati alla mafia, si trovano proprio in Sicilia. La corruzione e la criminalità organizzata desertificano il territorio anche da un punto di vista economico occupazionale, basti pensare che proprio la provincia di Trapani ha il 54% di disoccupazione. In definitiva è la politica che deve lavorare affinché i cittadini abbiano un vantaggio nel denunciare, dando loro strumenti validi di supporto a chi denuncia. Altrimenti chi denuncia viene abbandonato due volte, anche dallo Stato. L’incontro di oggi è una base fondamentale per consentire al territorio trapanese di voltare pagina e puntare sulla cultura della legalità” – conclude la deputata.