Oggi audizione all’ARS dei vertici della compagnia di trasporti e della Regione. I Cinquestelle propongono una commissione permanente congiunta a Palazzo dei Normanni.
“Il governo oggi in audizione ci ha raccontato di una crisi dell’AST che sembra essere rientrata: tra qualche settimana verranno presentati i bilanci 2021 e 2022 e il servizio continuerà ad essere erogato, in attesa degli affidamenti tramite gara previsti per il 2024-2025. Quindi, si è trattato di una crisi di impresa creata artatamente o di una crisi politica che stava per essere scaricata sui siciliani? Il governo Schifani non pensi di barattare il diritto alla mobilità dei siciliani con qualche posto di sottogoverno e continui a garantire quel servizio sociale che svolge l’AST”.
A dichiararlo sono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle Jose Marano, vice presidente della Commissione Ambiente e Trasporti all’ARS, insieme ai colleghi Cristina Ciminnisi e Adriano Varrica, a margine dell’audizione dei vertici dell’AST e della Regione. I deputati lanciano una proposta.
“Proponiamo l’idea di una commissione d’inchiesta all’ARS congiunta tra due commissioni – dicono i deputati – per far luce sulle prospettive aziendali, quelle economiche e occupazionali e ovviamente sul servizio. Intanto oggi il governo ha riferito che il costo del servizio per i 14 centri urbani serviti da AST ha comportato una perdita di circa 5,5 – 6 milioni di euro l’anno e considerato che il servizio serve 625 mila siciliani, parliamo di un costo di 2 centesimi per abitante al giorno”.
“C’è molta confusione sul futuro dell’azienda. Da una parte, il cda di AST investe nell’ammodernamento del parco mezzi e nell’ultimo anno ha recuperato circa 18 milioni di debiti, dall’altra parte, non sono chiare la visione e le strategie che intende mettere in atto la Regione, unico azionista dell’azienda e in attesa della relazione dell’esperto nominato dal governo per decidere sul futuro dell’azienda”.
“La gestione economica finanziario dell’azienda, così come quello organizzativa, vanno sicuramente migliorate, vanno incentivate alcune tratte come quelle dell’Etna, patrimonio Unesco, visitato ogni anno da milioni di persone e collegato con un solo autobus AST al mattino. Tratte che potrebbero far crescere anche il numero di turisti e visitatori, puntando all’efficienza gestionale ma non può essere smantellata un’azienda da cui dipendono oltre 800 famiglie siciliane, che serve molti centri urbani di piccole e medie dimensioni e garantisce il diritto alla mobilità dei siciliani” – concludono Marano, Ciminnisi e Varrica.