La deputata Roberta Schillaci deposita un’interrogazione a Schifani: “Oltre al danno, c’è anche il rischio di perdere fondi europei”.
“A proposito del concorso per rinsaldare le fila dei Centri per l’Impiego in Sicilia siamo alla beffa. I vincitori del concorso Categoria C sono rimasti praticamente ‘congelati’ dato che la Regione non li ha ancora chiamati al lavoro. Se questi lavoratori non prendono immediatamente servizio, c’è il rischio che la Regione perda i fondi del programma GOL, collegato al PNRR. se queste persone non vengono assunte, la Sicilia perda i fondi europei. La Regione proceda immediatamente con le assunzioni”.
A dichiararlo è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Roberta Schillaci che, con una interrogazione rivolta al governo Schifani, chiede per quali ragioni la Regione non abbia ancora provveduto a mettere in servizio i vincitori del Concorso dei Centri per l’Impiego di categoria C incalzando Schifani ad attivare questi lavoratori, pena la perdita di fondi europei del PNRR.
“Ha suscitato molto clamore e molte aspettative il concorso sui centri per l’impiego – spiega Schillaci – nel frattempo ci sono dei vincitori che hanno maturato il diritto all’assunzione ma i prolungati ritardi nelle procedure di reclutamento violano le legittime aspettative di tali soggetti arrecando un ingiusto pregiudizio. Inoltre l’inserimento del personale nell’organico dei Centri per l’Impiego è fondamentale per avviare le politiche attive del lavoro, specialmente nella nostra Regione dove il tasso di disoccupazione è altissimo e dove è ben nota la conclamata situazione di deficit di risorse umane necessarie per il funzionamento dei 64 Centri. C’è poi la quetione relativa al rischio di perdida di fondi europei per la mancata attuazione del programma GOL, Garanzia Occupabilità Lavoratori, che sono sicuramente ricollegabili alla carenza di personale qualificato adeguatamente competente per le attività di orientamento e ricollocazione al lavoro. La Regione garantisca le legittime aspettative dei lavoratori perseguendo al contempo le esigenze di economicità, efficacia ed efficienza dell’azione pubblica” – conclude Schillaci.