“Gli ospedali, specie quelli di periferia, sono al collasso per mancanza di personale: il rischio paralisi è ormai alle porte. Non è più possibile perdere tempo, va attivata immediatamente un’unità di crisi per capire come risolvere al più presto il problema di carenza degli organici”.
Lo afferma il referente regionale del M5S e vicepresidente dell’Ars, Nuccio Di Paola
“Stiamo assistendo – dice Di Paola – a un processo di cannibalizzazione tra aziende, che si contendono sempre lo stesso personale. Il governo non riesce a trovare soluzioni perché ragiona ed opera secondo uno schema e un modello obsoleti che vanno cambiati. Continuare a decentrare il reclutamento del personale alle singole aziende produce il fenomeno della fuga degli ospedalieri dai presidi delle aziende sanitarie provinciali verso le aziende ospedaliere. Continuare a concepire il sistema sanitario regionale come un sistema spezzettato in 18 articolazioni costruito da 18 singole aziende e non come unitario è l’errore di fondo. Occorre centralizzare il sistema del reclutamento del personale, affidando i concorsi ad una centrale che determini di assegnarlo secondo i reali fabbisogni regionali e non delle singole aziende”.
“È ora di dire basta alle convenzioni e alle esternalizzazioni, l’eccezione non può diventare la regola, come, purtroppo, spessissimo accade in Sicilia”, afferma il capogruppo Cinquestelle all’Ars e componente della commissione salute di palazzo dei Normanni, Antonio De Luca.
“Occorre inoltre – continua De Luca – riformare il servizio sanitario regionale: sono passati 14 anni dalla riforma ed è evidente che l’assistenza ospedaliera e territoriale vadano riviste, riformate e riorganizzate alla luce del divario demografico tra aree interne e metropolitane, della carenza di personale e della nuova organizzazione territoriale in chiave PNRR. Una cosa è certa: ospedali e territori vanno integrati, ma la gestione va certamente separata”.