I sindaci e i presidenti dei consigli comunali dei comuni nelle cui aree ricadono i progetti di estrazione di gas naturale, accolti all’ARS dai deputati regionali del M5S Angelo Cambiano e Nuccio Di Paola. Obiettivo, far leva su governo e maggioranza per approvare royalties e ristori.
Un incontro congiunto con i sindaci e i presidenti dei consigli comunali di Butera, Gela e Licata a Palermo, per caldeggiare a governo regionale e Assemblea Regionale Siciliana, la necessità dell’approvazione di un emendamento del Movimento 5 Stelle che prevede una forma di ristoro a favore delle amministrazioni comunali per l’estrazione del gas, mediante il riconoscimento di una quota delle royalties sull’estrazione della materia prima. Nella mattinata infatti Giovanni Zuccalà, Lucio Greco e Angelo Balsamo, terranno come spiegano gli stessi primi cittadini, “una seduta congiunta dei tre consigli comunali a Palermo, davanti ai palazzi delle istituzioni regionali, con la partecipazione di consiglieri e rappresentanti politici”.
Successivamente i sindaci e i presidenti dei rispettivi consigli comunali saranno accolti a Palazzo dei Normanni dai deputati regionali M5S Angelo Cambiano e Nuccio Di Paola. Porta la firma dei deputati M5S infatti l’emendamento alla legge finanziaria regionale che prevede la distribuzione delle royalties derivanti dall’attività estrattiva.
“Siamo felici – spiegano Cambiano e Di Paola – che i rappresentanti di circa 120 mila siciliani, siano al nostro fianco in questa battaglia. Con il nostro emendamento i Comuni interessati potrebbero ricevere royalties per circa 15, 16 milioni di euro l’anno. L’attuale assetto normativo, invece, prevede che il gettito derivante dall’applicazione dell’aliquota sulla produzione di idrocarburi gassosi sia ripartita fra lo Stato e la Regione adiacente al giacimento, senza lasciare spazio per ristori ai Comuni interessati dalle operazioni estrattive, lacuna che il nostro emendamento prevede di colmare”.
“I territori che pagano un prezzo ambientale elevatissimo per queste attività estrattive – sottolineano ancora i deputati – si ritrovano con il classico cerino in mano, considerando il depauperamento economico e il pesantissimo impatto che questi impianti hanno sull’ambiente. Appena pochi giorni fa infatti anche le marinerie del territorio, composte da circa 150 armatori e pescatori, avevano incrociato le braccia a causa della pesante riduzione degli ambiti entro i quali poter esercitare l’attività di pesca a causa delle piattaforme e degli impianti. La Sicilia non sia la Cenerentola di nessuno, considerando ad esempio che altre regioni, dove vi sono grossi impianti per l’estrazione e la lavorazione della materia prima energetica, come la Basilicata, godono di una serie di agevolazioni come un card per usufruire ad esempio di una scontistica sui carburanti. Dobbiamo dar voce ai sindaci e ai cittadini dei territori maggiormente coinvolti”- concludono Cambiano e Di Paola.