“Legge sugli appalti, troppe le falle della normativa nazionale, in ogni modo abbiamo cercato di raddrizzarne le storture in fase di recepimento dinamico. Non potevamo che votare contro, come abbiamo fatto, anche se abbiamo provato a mettere qualche toppa soprattutto per potenziare la Centrale Unica di Committenza e per contrastare il rischio corruzione e infiltrazioni criminali. Per questo abbiamo chiesto e ottenuto di mettere a punto, con apposito decreto, un pacchetto di misure ad hoc”.
Lo afferma il deputato M5S all’Ars, Adriano Varrica, componente della commissione Ambiente e Territorio.
“Ci siamo adoperati – dice il deputato – per dare la possibilità al governo di formare e rafforzare la capacità amministrativa della Centrale Unica di Committenza e degli enti locali e regionali in materia di appalti pubblici. Siamo anche intervenuti per rendere più efficienti le commissioni giudicatrici nei casi in cui queste siano composte da personale esterno alla Pubblica Amministrazione”.
“Grande attenzione– continua Varrica – abbiamo dato, nel corso del nostro lavoro emendativo, al dilagante fenomeno della corruzione e al pericolo di infiltrazioni. Per questo siamo soddisfatti di avere ottenuto che, con apposito decreto, venga predisposto un pacchetto di misure specifiche per contrastare la corruzione e le infiltrazioni criminali negli appalti pubblici, anche attraverso l’adesione obbligatoria a protocolli di legalità. Bene anche l’istituzione, grazie ad un nostro emendamento, di un tavolo tecnico sugli appalti pubblici. Abbiamo pure cercato, nei limiti del negativo quadro normativo vigente, di inserire freni amministrativi al subappalto indiscriminato, a tutela dei lavoratori e delle imprese. Ci dispiace che non siano state accolte le proposte relative alla tutela della concorrenza e al contrasto ad accordi illeciti in fase di affidamento”.
“Riteniamo, inoltre vergognoso – conclude Varrica – che, a distanza di un mese da quando abbiamo posto il tema, ancora oggi il governo regionale non abbia fornito un chiarimento su cosa intenda fare sulla scadenza tra due mesi dell’Ufficio speciale della Centrale Unica di Committenza, struttura perno della norma che l’Aula ha approvato. Quindi un Ufficio temporaneo individuato per una funzione permanente dalla legge. Sta di fatto che oggi la CUC è bloccata nella sua attività, avendo una prospettiva di esistenza di 60 giorni”.