“Non comprendiamo in che modo la Regione Siciliana voglia intervenire per contrastare la dispersione scolastica, se contestualmente ha già comunicato tagli e accorpamenti tra scuole e i dirigenti avranno anche oltre 1500 studenti nelle proprie competenze su scuole che tra loro, distano anche 30 km l’una dall’altra. Ci dicano Schifani e Turano in che modo un dirigente possa curare, caso per caso, quelle famiglie con fragilità che non mandano i figli a scuola se gli si aumenta in tale modo il carico di studenti”.
A denunciarlo è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Stefania Campo che commenta in questi termini l’annuncio a mezzo stampa della Regione Siciliana su un “Piano di contrasto alla povertà educativa e alla dispersione”.
“Da Palermo a Ragusa – spiega Campo – sono un centinaio gli accorpamenti di istituti, di cui 20 in provincia di Palermo, 6 a Ragusa, città peraltro che in Sicilia è maglia nera dell’abbandono scolastico. E’ questa l’attenzione che Schifani ha per i nostri studenti? In provincia di Ragusa stando ai dati della CGIL, il taglio previsto è pari a 6 Istituti che rappresentano un numero troppo elevato rispetto anche all’applicazione di quanto previsto dal Decreto citato. Infatti gli alunni frequentanti il corrente anno scolastico sono pari a 46.210 unità che, rapportati al coefficiente utilizzato per la quantificazione a livello regionale, porterebbe il numero di istituzioni scolastiche a 48 rispetto alle 52 attuali con un taglio di ben 4 istituzioni scolastiche.
Sulla scuola non si dovrebbe risparmiare, ma quanto meno, se vanno fatti accorpamenti che siano ragionati in base alla distanza chilometrica, ai sotto organici e alle attuali reggenze e non ridurre tutto a numeri e bilanci. Prima di lanciare fantomatici piani, Schifani farebbe bene a consultare sindaci e dirigenti scolastici prima di muovere foglia nell’ottica del risparmio. Un governo che taglia sull’istruzione è un governo che vuole una società sempre più ignorante e facilmente influenzabile” – conclude Campo.