Cambiamento climatico, uso di pesticidi troppo aggressivi e urbanizzazione indiscriminata stanno provocando una pesante crisi dell’apicoltura, settore trainante dell’economia siciliana. La Regione favorisca la cooperazione tra agricoltori e apicoltori, promuova un modello agricolo in grado di preservare la biodiversità del paesaggio agricolo e garantisca la sostenibilità incentivando tecniche produttive innovative. Sono alcuni degli impegni che la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Jose Marano, vice presidente della Commissione Ambiente, chiede al governo regionale, mettendoli nero su bianco attraverso una mozione approvata in queste ore a Sala d’Ercole a proposito della protezione delle api e riduzione del rischio legato all’impiego dei fitosanitari.
“Nella nostra Isola – spiega Marano – vi sono oltre 800 piccole e medie imprese che si occupano di produrre miele, con un totale di 126.000 arnie dichiarate. La Sicilia è seconda solamente al Piemonte come numero di aziende, arnie e miele prodotto, ma l’apicoltura siciliana è al primo posto, con ampio distacco dalle altre realtà nazionali, per quantità di sciami forniti per l’impollinazione nelle serre. La produzione del miele e la stessa biodiversità e tutela dell’ecosistema che offrono le api e gli altri insetti impollinatori sono in serio pericolo a causa di fattori naturali e non solo. Occorre un impegno concreto da parte della Regione per sostenere la filiera”.
“Per queste ragioni – continua la deputata – ho scritto una mozione, che oggi è stata approvata in aula che prevede tra le altre cose, di individuare in ambito regionale zone di rispetto intorno ad aree di rilevante interesse apistico e agroambientale nelle quali siano vietati trattamenti con specifici prodotti fitosanitari alle specie arboree, erbacee, floreali, od ornamentali. Ho chiesto inoltre al governo regionale di promuovere iniziative educative di formazione e informatizzazione finalizzate all’adozione di comportamenti alimentari sani, alla comprensione del legame che c’è fra api, ambiente, agricoltura e uomo, alla conoscenza delle caratteristiche nutrizionali dei prodotti derivati dall’apicoltura, allo sviluppo di modelli di business mirati allo sviluppo della produzione locale e al contrasto alle frodi” – conclude Marano.