“L’accelerazione della maggioranza di centrodestra sulla reintroduzione delle Province in Sicilia con l’elezione diretta del presidente è un atto irresponsabile che rischia di trasformarsi in un boomerang che danneggia le economie della Regione e a cascata, quelle dei Comuni e dei cittadini. Il solo costo per l’indizione delle elezioni è di 5 milioni di euro, senza contare l’incostituzionalità di una legge che è incompatibile con la legge nazionale Del Rio ancora pienamente in vigore. Noi voteremo in maniera convintamente contraria a Sala d’Ercole”.
A dichiararlo sono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle Nuccio Di Paola e Martina Ardizzone a margine della Commissione Bilancio all’ARS, dove prosegue l’iter per la reintroduzione degli ormai dismessi organi di area vasta.
“Anche se il Consiglio dei Ministri – spiega Ardizzone – dovesse rinunciare ad impugnare la norma in virtù di accordi politici tra il presidente Schifani e la premier Meloni, non si eviterebbe la certezza di ricorso incidentale all’indomani dell’indizione delle elezioni da parte di qualsiasi cittadino che vincerebbe a mani basse contro chi ha indetto questa consultazione. Anzi la prima a fare ricorso sarò proprio io”.
“C’è il dato non indifferente dei costi di questa scellerata mossa – la sola indizione costerebbe infatti 5 milioni di euro per le casse regionali. Il disegno di legge del centrodestra prevede inoltre un costo di oltre 2 milioni di euro per l’esercizio finanziario 2024 e di quasi 12 milioni per i due anni a seguire. C’è poi il costo per le poltrone: Infatti i gettoni di presenza di Giunta e Consiglio provinciali, sempre secondo questo disegno di legge scellerato, sarebbe spalmato sulle casse delle province che oggi, come purtroppo ben sanno i cittadini, non riescono persino a mantenere servizi ordinari, quali strade e scuole”.
“La Regione Siciliana non può e non deve permettersi di correre questo azzardo, se non prima aver il via libera dal governo nazionale che dovrebbe anche contribuire al funzionamento delle rinate province regionali. Al momento si tratta di un disegno di legge scellerato e irresponsabile da parte dei partiti di maggioranza che sostengono un governo della Restaurazione di poltrone e gettoni” – concludono Ardizzone e Di Paola.