“Oggi in commissione all’ARS il governo ha continuato a mostrare schizofrenia politica nei confronti di AST, da un lato dicono di volerla salvare e trasformarla, capitalizzando, in società in house providing, dall’altra l’operato ci conferma che gli intenti sono diametralmente opposti, ovvero smantellarla o comunque depotenziarla al massimo affidando le tratte ai privati. Del resto l’azione politica di questo governo si è mostrata favorevole alla privatizzazione di tutti i principali settori siciliani, trasporto pubblico compreso”.
A dichiararlo sono le deputate regionali del Movimento 5 Stelle Stefania Campo e Roberta Schillaci a margine della Commissione Mobilità e Trasporti all’ARS con particolare riguardo all’indizione delle gare per il trasporto pubblico e alle tratte urbane ed extraurbane servite dall’azienda.
“Mentre l’assessore Aricò – spiegano Campo e Schillaci – dice di voler ricapitalizzare l’AST, al contempo la regione fa mancare in più di un’occasione le condizioni per l’approvazione del bilancio mettendo in discussione la stessa stabilità dei vertici aziendali. I bilanci sono strettamente connessi all’approvazione del piano industriale e anche su questo la regione temporeggia non portandolo mai in discussione. Le riunioni convocate dalla direzione generale nel febbraio 2024 per la presentazione del piano industriale, sono state inspiegabilmente più volte differite e non effettuate. Mi chiedo se non sia una strategia del governo regionale per smantellare la compagnia affidandola pian piano ai privati”.
“Un vero delitto – continuano le deputate – se si considera che l’azienda poteva essere un fiore all’occhiello del trasporto pubblico locale, prima che diventasse un bancomat della politica come emerso dalla Commissione Regionale Antimafia della scorsa legislatura, e che da decenni consente la mobilità dei siciliani svolgendo un servizio sociale per la nostra isola. Purtroppo però la Regione sta già provvedendo a tagli chilometrici drastici, si parla di 6 milioni km che saranno ceduti alle ditte private e che metteranno anche a rischio la tenuta dei livelli occupazionali. Un altro segnale che conferma ciò che diciamo, lo avevamo avuto già nell’ultima finanziaria dove il governo non ha messo un solo centesimo, anzi ha ritirato il contributo strutturale di 20 milioni di euro, peggiorando la situazione debitoria che già ammonta a oltre 70 milioni di euro. A questo punto Schifani dica chiaramente di voler affidare tutto ai privati” – concludono.