“Le notizie oggi riportate dalla stampa non ci sorprendono e ci preoccupano molto. Il Governo Regionale non si sottragga ancora: Ci dica chiaramente se intende difendere il mare di Custonaci, Macari e San Vito o lasciare che le logiche di mercato e disprezzo delle norme in materia ambientale prevalgano sulla tutela del territorio”.
È il commento della deputata trapanese del M5S, Cristina Ciminnisi, componente della commissione Ambiente dell’ARS, dopo aver appreso della denuncia presentata alla Capitaneria di Porto di Trapani dall’associazione di pescatori Principesca, secondo la quale reti da pesca sarebbero state ritirate sporche di “materiale di colore nero”, presumibilmente residui di idrocarburi, così come emerso anche dall’inchiesta del cronista Simone Olivelli del Quotidiano di Sicilia.
“Già nel febbraio dello scorso anno, in una mia interrogazione, purtroppo ancora senza risposta, – spiega Ciminnisi – avevamo indicato che il piano di gestione dei sedimenti provenienti dal porto di Trapani non contemplava alternative concrete allo scarico in mare nell’area indicata come ‘Fondali del Golfo di Custonaci’. Avevamo esplicitamente espresso la preoccupazione che il rilascio delle terre scavate dai fondali del porto, se non coerente alle prescrizioni ambientali, avrebbe potuto determinare torbidità nelle acque antistanti San Vito Lo Capo, Macari e Cornino ed alterare irreversibilmente l’habitat marino e un’importante area di pesca”.
“Mi chiedo – conclude la deputata regionale – anche alla luce delle notizie di stampa, e lo avevamo già fatto nell’interrogazione, se c’è qualcuno che nei lavori di escavazione dei fondali e di dragaggio controlli il rispetto delle prescrizioni ambientali. Non possiamo consentire che venga deturpato in maniera irreparabile uno dei più bei tratti di mare della nostra regione”.