“Al giudice Chinnici dobbiamo l’intuizione della creazione del pool antimafia, strumento fondamentale nel contrasto al fenomeno mafioso, il contributo alla stesura della legge Rognoni-La Torre e il potenziamento delle prevenzioni patrimoniali. Li hanno uccisi ma non si sono accorti che erano semi. È dovere di ogni siciliano mantenere vivo il loro ricordo e il loro esempio, la loro rettitudine morale che devono guidarci nelle scelte di ogni giorno”.
Lo ha detto il vice presidente dell’ARS Nuccio Di Paola in occasione del 41° anniversario della commemorazione dell’attentato mafioso di via Pipitone Federico, avvenuto il 29 luglio del 1983 e costato la vita al giudice Rocco Chinnici, al maresciallo Mario Trapassi, all’appuntato Salvatore Bartolotta ed a Stefano Li Sacchi, portiere dello stabile in cui abitava il giudice.