Palermo, 12/07/2024
Presentata all’Ars dal deputato regionale Cinquestelle una corposa interrogazione sulla partecipata regionale nella quale chiede spiegazioni sui presunti inadempimenti della partecipata rispetto agli obblighi previsti dalla convenzione del 2004.
“Sulla tremenda crisi idrica che sta interessando tutta la Sicilia e il territorio agrigentino in particolare, da Schifani sono arrivati solo annunci e poco altro. Il presidente ha detto che quando sarebbe stato opportuno sarebbero arrivate le navi cisterna. Ci dica, allora, quando sarà opportuno per lui, visto che ci sono aree della Sicilia completamente a secco, dove l’acqua arriva anche dopo 20 giorni. E su Siciliacque, la partecipata della Regione che gestisce il sovrambito idrico regionale, vogliamo precise e dettagliate risposte. La sua gestione è poco chiara, con una serie di presunte grosse inadempienze rispetto alla convenzione fatta con la Regione nel 2004 e un lungo elenco di opere strategiche previste da questa solo in parte realizzate e che in questo momento sarebbero state preziosissime”.
Lo afferma il deputato regionale M5S Angelo Cambiano, che ha depositato all’Ars un’interrogazione di sei pagine, indirizzata al Presidente della Regione e agli assessori dell’Ambiente e delle Infrastrutture.
“Non ci risulta – dice Cambiano – che la Regione abbia mai operato sulla società affidataria i controlli indicati dalla convenzione, pertanto chiediamo spiegazioni su una serie di adempimenti previsti, soprattutto relativi a interventi e investimenti per migliorare la condizione degli invasi, per il rifacimento degli acquedotti e per il completamento delle dighe”.
“Da quanto in nostra conoscenza – si legge nell’interrogazione – risulta che dal 1° al 6° anno, per interventi fissati prioritari in € 264.309.080,00, ne sono stati realizzati € 136.186.000,00, con una riduzione del 49% rispetto a quanto pattuito; dal 1° al 10° anno, per interventi complessivi fissati in € 301.729.481,00, ne sono stati realizzati € 138.713.980,00, con una riduzione del 54% di quanto stabilito; dal 1° al 18° anno, per interventi complessivi fissati in € 365.803.269,00, ne sono stati realizzati € 232.914.248,00, con una riduzione del 36% rispetto a quanto stabilito; dal 19° al 30° anno (dal 1/1/2023 al 31/12/2034) sono stati fissati interventi per € 116.950.842”.
Lungo l’elenco riportato nell’atto parlamentare firmato da Cambiano degli interventi prioritari previsti dall’accordo di programma quadro da realizzare entro 6 anni dalla stipula della convenzione e che ancora oggi attendono di essere realizzati. Tra questi il rifacimento dell’acquedotto Favara di Burgio, quello dell’acquedotto Gela-Aragona, il potenziamento del potabilizzatore di Sambuca, il completamento della diga di Blufi, il completamento dell’invaso Gibbesi, il risanamento della diga Ancipa…
“Tutte opere – commenta Cambiano – che se realizzate, con molta probabilità avrebbero risparmiato a tutta la Sicilia una così grave emergenza idrica”.
“La cosa assurda – conclude Cambiano – è che a fronte di tante inadempienze e a una gestione più che opaca, l’Ars ha previsto l’erogazione in favore di Siciliacque di un finanziamento di 5 milioni di euro e la riduzione del canone da versare di un milione di euro. In aula sono stato tra i pochi a sottolineare che quello che stavamo facendo probabilmente era un errore. Qualcuno mi ha accusato di essere un demagogo perché rischio di scoprire un vaso di Pandora. Non ho paura, il mio gruppo ha dimostrato che sappiamo intestarci importanti battaglie nel nome dei siciliani e questa sarà una di quelle”.