La deputata regionale: “L’approvazione della mia proposta di legge sulla parità salariale è doverosa per le donne e per tutta la società”
“Quasi 8 milioni le donne inattive in Italia secondo il Rapporto Cnel-Istat e per un terzo a causa di motivazioni familiari. Una donna su cinque lascia il lavoro subito dopo la maternità. In Sicilia, secondo gli ultimi dati Inapp, solo un occupato su tre è donna. Vorrei che l’8 marzo diventasse l’occasione per raccontare e celebrare il cambiamento, invece i numeri ogni anno ci confermano che il dibattito sulla parità di genere non riesce ad andare oltre la retorica e i buoni propositi”.
Lo afferma Jose Marano, deputata regionale del Movimento Cinquestelle.
“Il tema– spiega la parlamentare regionale – sembra fare tendenza ma non scuote ancora le coscienze. Eppure mettere le donne nelle condizioni di gareggiare ad armi pari con gli uomini significa dare valore aggiunto al Paese, significa valorizzare un potenziale che oggi, a causa delle difficoltà nel conciliare vita lavorativa e vita familiare, resta inespresso”.
“Il mio disegno di legge sulla parità salariale – prosegue Marano – è stato approvato in commissione Affari Istituzionali all’Ars, ora deve passare dalla commissione Bilancio per poi arrivare a Sala d’Ercole per essere esaminato e approvato dal Parlamento. Il testo prevede l’istituzione dello Sportello donna per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e incentivare l’occupazione femminile, introduce meccanismi premiali per le aziende virtuose, promuove il raggiungimento della parità retributiva tra i sessi ma anche la valorizzazione delle competenze delle donne e la conciliazione tra vita familiare e vita professionale”.
“Nel giorno della festa della donna – conclude la deputata – voglio lanciare l’ennesimo appello al Governo Regionale e a tutto il Parlamento affinché si cominci a parlare seriamente di cambiamento. Altrimenti ci ritroveremo ogni anno a snocciolare dati mortificanti che certificano l’immobilismo della politica rispetto ad un’emergenza nazionale”.