L’assessore comunale Aristide Tamajo ha confermato ieri in audizione a Palazzo dei Normanni che il Comune vuol fare da solo e in tempi brevi. Il deputato: “Non possiamo assolutamente permetterci di perdere 22 milioni di euro”.
“Aiuti dalla Regione? No grazie, faremo tutto noi, e i progetti saranno pronti entro l’anno”.
È questa, in soldoni, la risposta arrivata ieri dal Comune di Palermo, per bocca dell’assessore Aristide Tamajo, nel corso dell’audizione convocata all’Ars dal deputato regionale M5S Adriano Varrica per fare luce sulla situazione di stallo di ben sette interventi relativi a scuole nei quartieri Zen, Sperone e Borgo Nuovo, che rischia di far perdere uno stanziamento di ben 22 milioni di fondi Gescal alla città.
“Da quando – dice Varrica – nell’ultimo anno, la Regione, su nostro impulso, ha prorogato la possibilità di utilizzare 22 milioni per queste scuole di Palermo, il Comune non ha fatto un solo passo avanti, cosa che lo stesso Tamajo ha confermato, rifiutando la proposta di collaborazione della Regione per questi interventi messa in campo dopo l’approvazione di una mia risoluzione parlamentare”.
Ieri in IV commissione all’Ars è stato ribadito dall’assessore comunale il no agli aiuti della Regione, arrivato assieme all’impegno a portare a termine in tempi brevi gli interventi.
“Secondo il Comune – dice Varrica – i progetti dovrebbero essere pronti entro l’anno. Lo speriamo e seguiremo passo passo la vicenda. I tempi stringono: se i lavori non partiranno entro la fine del 2026, i soldi andranno persi. E Palermo non può assolutamente permetterselo”.
Gli interventi che al momento rimangono al palo sono sette: la realizzazione della scuola materna in via Patti e la riqualificazione della scuola “Sciascia” (plesso via Smith e plesso via De Gobbis) allo Zen, la riqualificazione della scuola “Maritain” a Borgo Nuovo, il recupero della scuola materna in via Pecori Giraldi e la riqualificazione della scuola “Randazzo” e della scuola “Mattarella” allo Sperone.