BENICULTURALI
1 – Valorizzazione dei luoghi e delle zone archeologiche, di cui il nostro territorio è ricco, attualmente chiusi o inaccessibili al pubblico, stipulando un concordato tra regione/comuni (quest’ultimi cedendo in gestione gratuita un’area o una zona di interesse storico, archeologico, culturale, ambientale, etc…) ed associazioni/singoli cittadini accreditati (che riceverebbero in gestione gratuita l’area o la zona).
Il gestore dell’area otterrebbe una percentuale per ogni biglietto di ingresso venduto o potrebbe autofinanziarsi tramite l’organizzazione di sagre ed eventi. La rimanente percentuale verrebbe trattenuta dalla Regione e/o Comune, con l’impegno da parte degli stessi di pubblicizzare il più possibile le zone cedute, così da farle conoscere al pubblico ed ai turisti (cercando di garantire un afflusso minimo continuo) attraverso istituzione di sito internet in lingua inglese in rete, accordi con tour operator, etc… La riforma è a costo zero e può avere sbocchi positivi sul lavoro.
2 – Maggiore fruizione del patrimonio culturale. A tal fine si propone:
– pedonalizzazione totale e recupero architettonico, urbanistico e artistico dei centri storici più antichi, garantendo al cittadino la possibilità di fruire pienamente dei beni culturali, materiali e immateriali tramite riapertura di ville, palazzi, case, musei, gallerie, parchi, giardini di inestimabile valore artistico/culturale. Qualora fosse necessario per la riapertura al pubblico, la Regione dovrà garantire un intervento di messa in sicurezza e restauro del bene in questione, anche con bandi di assegnazione dell’appalto, a patto ovviamente che tutto si svolga nella massima trasparenza e legalità, quindi, per fare un esempio, attraverso la pubblicazione online di tutta la documentazione relativa;
– incrementare il numero di guide turistiche preventivamente selezionate attraverso bandi di concorsi pubblici, (opportunamente segnalati e pubblicizzati) e qualora non siano già presenti fra il personale della Regione, nei quali venga richiesta una solida competenza sia in storia dell’arte che in lingue, all’interno di musei, gallerie d’arte, giardini e chiese, che si occupino del rapporto diretto con i turisti. Ridurre, se non abolire completamente, i finanziamenti a scuole di musica private, accademie teatrali, di arti figurative e musicali private e finanziare, piuttosto, accademie e scuole pubbliche già esistenti e crearne nuove laddove il territorio sia scoperto. L’intento è quello di creare una rete viva di accademie e scuole in tutto il territorio regionale che cooperino all’interno dei molti luoghi attualmente inutilizzati e che favoriscano lo scambio artistico tra le città;
– maggiore trasparenza e chiarezza nell’assegnazione dei beni confiscati alla mafia e nella pubblicazione di bandi;
– riapertura degli spazi, chiusi da tempo, e destinarli all’arte e alla cultura, considerato che uno dei problemi principali degli artisti e dei gruppi è il reperimento di spazi dove lavorare. In questi spazi si potrebbero promuovere laboratori di arte sociale.
– organizzazione di serate nei siti archeologici con cene storiche in costume (per guide turistiche e per turisti) con degustazione – a basso costo -di prodotti tipici dell’epoca di riferimento (es: piatti greci antichi o punici);
ISTRUZIONE
1 – Deroghe allo spending review (per l’orografia, la distanza, i trasporti):
Ulteriore razionalizzazione (sia accorpamento che scorporamento) tenendo conto delle esigenze del territorio, della rete scolastica siciliana (es: ripristinare l’autonomia delle scuole nelle Eolie o in Comuni montani), in deroga alla L. 111/2011, coscienti (e consapevoli) che investire sulla cultura “non costa ma paga”.
Individuazione degli indirizzi scolastici necessari in ogni singola realtà locale, eliminando nel contempo i doppioni.
2 – Senso d’appartenenza e cultura/turismo siciliani:
Istituzionalizzare nel curriculum/corso di studi delle scuole, alcune visite guidate in siti culturali siciliani nell’arco della vita scolastica dello studente, sino ai 18/19 anni (parchi letterari, siti archeologici, musei, architetture ecc.), scelti secondo parametri storico/pedagogici coerenti con lo sviluppo psicofisico dello studente (ad es. una o due visite per ogni anno scolastico), per cementare il rapporto di appartenenza dello studente al territorio, anche in virtù della cornice culturale generale della Legge Regionale Siciliana n° 9 del 31/05/2011.
3– Scuola
Scuola dell’obbligo
Gratuità dell’istruzione obbligatoria e adozione di software liberi.
-Introduzione, nell’offerta formativa, di materie come l’educazione civica; studio ed analisi della storia contemporanea già a partire dalle scuole medie; studio degli intrecci mafia-politica dagli esordi ad oggi, passi salienti della lotta alla mafia, studio degli “eroi della lotta alla mafia”; elementi base della legislazione a partire dalle scuole elementari: dal codice civile al codice stradale; buone pratiche (ambiente, consumi, rifiuti e comportamenti virtuosi, studio delle diverse culture, partecipazione alla vita democratica, studio della Costituzione Italiana e dello Statuto Regionale e confronto con le atre costituzioni);
– educazione alimentare (dando gli strumenti per analizzare la qualità dei cibi, analizzare le etichette dei cibi confezionati, autoprodurre i cibi rispettando regole che puntino tutte alla qualità degli alimenti);
– Istituzione dell’orto scolastico e introduzione nelle mense di prodotti a km0 e stoviglie biodegradabili ed ecocompatibili (cultura fluorovivaista ed agraria)
Scuola superiore
Grazie all’introduzione della tecnologia si può estendere la gratuità della scuola dell’obbligo anche a quella superiore. La tecnologia, comunque, non è solo utile per ridurre i costi per gli alunni, ma necessaria al processo formativo e di addestramento, propedeutico all’inserimento nel mondo del lavoro.
– Rafforzamento dello studio delle lingue straniere, introdurre materie che insegnino i metodi di problem solving.
Università
Obbligo delle Università di dotarsi di archivi digitali di tesi, tesi di dottorato, laboratori, pubblicazioni e progetti vari.
I Comuni, le Provincie e la Regione, prima di bandire gare o richiedere consulenze, dovranno verificare l’esistenza di risorse umane idonee all’interno dell’università, così da abbattere costi di consulenza e professionali.
Introduzione nelle università delle Competition che permettono di fare sperimentazione reali. Le competition ovviamente possono dare crediti formativi.
Le Università si prenderanno carico di BREVETTARE le idee migliori.
Investire nella ricerca.
4 – Formazione professionale:
a) Assicurare, ad ogni percorso di intervento formativo, uno sbocco certo per ogni partecipante risultato idoneo (per sbocco certo si deve intendere ad esempio immissione lavorativa, tirocini ,abilitazione all’ immissione a corsi di livello superiore ecc). Il finanziamento di questi interventi dovrà essere realizzato prevalentemente con fondi comunitari e qualora venisse impegnato personale con contratti a tempo indeterminato, iscritto all’albo dei formatori, la Regione Siciliana dovrà predisporre gli strumenti finanziari idonei per assicurare l’esigibilità degli istituti contrattuali previsti.
b) Potenziare il servizio di consulenza orientativa, attraverso gli sportelli multifunzionali, al fine di rendere efficienti le metodiche del punto 1 e limitare al massimo fenomeni di dispersione formativa, predisporre servizi innovativi di orientamento di base che bene si integrino con eventuali e auspicabili innovativi sistemi di ammortizzazione sociale (esempio reddito di cittadinanza e/o reddito minimo ecc).
c) Ripristino dei capitoli di bilancio della L.R. 24/76 per assicurare un servizio di formazione professionale di base nella Regione Siciliana dove verrà impegnato il personale degli enti di formazione regolarmente iscritto nell’albo ex art 14 lr 24/76 con individuazione di percorsi propedeutici alla inclusione dei soggetti che con più difficoltà potrebbero accedere alle azioni del punto 1. Progressivamente nel corso degli anni lo stanziamento regionale dovrà ridursi proporzionalmente alla riduzione dei corsi di base che vedono impegnati il personale iscritto all’albo che verranno integrati con interventi finanziabili con risorse comunitarie.
d) Aggiornamento dell’albo dei formatori ex art 14 lr 24/76.
e) Dotazione congrua per ogni anno del fondo di garanzia per i lavoratori iscritti all’albo, secondo la legge regionale 16 aprile 2003 n. 4 art. 132.
f) Assicurare la continuità lavorativa dei dipendenti del settore iscritti all’albo dei formatori ex art 14 lr 24/76, con contratto a tempo determinato, fissando un numero congruo di iscritti massimo, non permettendo nuove iscrizioni fino al raggiungimento dell’obiettivo a regime da individuare rispetto ai fabbisogni formativi di base della regione siciliana.
5 – Strategie logistiche per itinerari culturali e scolastico/universitari in zone deprivate:
Potenziare e pubblicizzare gli Uff. Universitari Comunali (ed, in subordine, i bar delle Stazioni FF.SS. adibiti al rilascio biglietti/abbonamenti ferroviari) con lo scopo di ridurre le problematiche connesse alla mobilità, con mezzi pubblici a basso impatto ambientale (treni).
6 – Libertà di scelta scolastica degli studenti/famiglie:
Rendere effettivamente libera la scelta degli studenti della scuola, anche fuori dal Comune di residenza, mediante rimborso o gratuità delle spese di trasporto per gli studenti che frequentano anche scuole d’indirizzo simile a quelle esistenti nel Comune di residenza.
7 – Istruzione permanente (Life Long Learning Project)
Secondo le direttive dell’Unione Europea in materia di “Educazione permanente” (riprendendo il modello francese del Centre Culturel), istituire in ogni Comune una scuola di istruzione permanente per la formazione professionale.
8 – Aumentare le ore dedicate alle Scienze Motorie, uniformandole alle richieste europee.