La deputata M5S Valentina Palmeri – “La politica siciliana, e specialmente quella palermitana, si stanno distinguendo, come in passato, per l’ambiguità delle scelte in tema di acqua. Ambiguità che, di solito, nasconde manovre politiche e spartizioni di poteri piuttosto che analisi tecnico-economiche a vantaggio dei cittadini e dell’ambiente”. Il presidente della IV commissione, il parlamentare Cinquestelle Giampiero Trizzino: “Uno stallo intollerabile, questa regione ha bisogno di una legge chiara di riferimento urgentemente”.
Palermo, 25 settembre 20154 – Si è appena conclusa l’Audizione in commissione Ambiente e territorio all’Ars sul servizio idrico in provincia di Palermo e sulla ex Aps.
“La situazione è in piena emergenza, – afferma la deputata M5s Valentina Palmeri – infatti, durante l’incontro di questa mattina, i dipendenti dell’ex Aps e i sindacati hanno preannunciato che non sono più in condizioni di garantire la continuità dei servizi da loro erogati, quindi qualora oggi non dovessero ricevere rassicurazioni sui pagamenti attesi da più di cinque mesi, da domani scoppierà il caos”. “Non si possono mortificare ulteriormente i dipendenti – aggiunge Palmeri – che in questi mesi hanno anche anticipato i soldi per il carburante e per la manutenzione dei mezzi”.
E’ intervenuto anche il commissario straordinario dell’Ato1, il generale Tucci, che ha illustrato una relazione sull’Ambito territoriale evidenziando il quadro disastroso sia dal punto di vista sanitario, dovuto appunto al cattivo funzionamento di molti depuratori; che da quello economico-finanziario, visti i ritardi nei pagamenti e l’impossibilità di effettuare le manutenzioni necessarie.
“Uno stallo intollerabile, – continua il presidente della IV commissione, il parlamentare Cinquestelle Giampiero Trizzino – questa Regione ha urgente bisogno di una legge chiara di riferimento. Ho chiesto all’assessore di inviarmi quanto prima l’emendamento di riscrittura delle parti della DDL in contrasto con il nuovo DL 133, c.d. Sblocca Italia, al fine di votarlo e portarlo in aula i primi di ottobre. Nel frattempo, – afferma Trizzino – l’assessore deve provvedere a stanziare i soldi necessari per gli stipendi arretrati e avviare una gestione transitoria nelle more che venga applicata la nuova legge”.
“Noi difenderemo il modello dei bacini idrogeografici – afferma la deputata M5s Valentina Palmeri – e qualunque forma di gestione che ricordi il modello tradizionale sarà condannato. Fare coincidere gli ambiti con le attuali province è una soluzione che in passato si è dimostrata del tutto fallimentare”.
In conclusione, il sindacalista Maurizio Terrani così: “La questione è puramente politica; in realtà non abbiamo evidenziato problemi di ordine normativo o industriale. Confidiamo quindi sull’incontro tra l’assessore regionale all’Energia e il sindaco di Palermo. I tempi incombono, considerato che la requisizione della società da parte della prefettura scadrà il 31 ottobre ed il prefetto ha già dichiarato che non intende prorogare”.
“La politica siciliana, – conclude la deputata Palmeri – e specialmente quella palermitana, si stanno distinguendo, come in passato, per l’ambiguità delle scelte in tema di acqua. Ambiguità che, di solito, nasconde manovre politiche e spartizioni di poteri piuttosto che analisi tecnico-economiche a vantaggio dei cittadini e dell’ambiente. Da precisare che la soluzione della gestione comunale è stata dichiarata ormai ampiamente inammissibile, oltre che dalla legge anche dal Commissario di Stato nell’ultima finanziaria. Come M5S continuiamo ad auspicare, nel periodo transitorio, la gestione in capo all’Ato o comunque tutte quelle soluzioni a salvaguardia della gestione pubblica, della non frammentazione gestionale d’ambito, dei livelli occupazionali di APS (Acque Potabili Siciliane) e dell’ambiente”.