I parlamentari palermitani M5S alla Camera e all’Ars contro il “carrozzone mangiasoldi” che ingloberà pure i dipendenti Gesip. “Orlando si schieri dalla parte dei cittadini onesti e dica basta al ricatto della violenza dei lavoratori”. “Reset è una presa in giro, un follia che va fermata. Il sindaco faccia un referendum, chieda ai palermitani se vogliono l’ennesimo carrozzone mangiasoldi, visto che saranno loro a pagarlo”.
I parlamentari palermitani M5S alla Camera e all’Ars bocciano senza mezzi termini la nuova società consortile tra Comune, Rap e Sispi che ingloberà pure gli operai Gesip.
“Reset – dice Riccardo Nuti (Camera) – è una grande presa in giro da parte di questo sindaco e di questa politica delle larghe intese in salsa palermitana. Questa follia va fermata perché è chiaramente l’ennesima scatola da riempire con assunzioni clientelari. Orlando continua a cambiare nome alle società, sperando che tutti non si accorgano della trappola. Da anni non si fa altro che parlare costantemente di salvare Gesip, degli stipendi dei dipendenti Gesip, continuando a sprecare soldi in un carrozzone che insieme alle altre partecipate come ad esempio AMIA (ora RAP) non ha offerto nessun servizio di qualità, anzi a volte neanche il servizio. La storia del risparmio di Irap e Iva è la solita favoletta che viene raccontata da Consiglio comunale, giunta, sindaco e sindacati per rifilare l’ennesimo pacco ai cittadini. La stessa RAP ha un esubero di personale, fatto confermatoci (abbiamo la registrazione) dal presidente Marino durante la nostra ispezione a Bellolampo, ed è impensabile che si vogliano realizzare altre 900 assunzioni entro il 2014. Investire 30 milioni in una società che ne ingloba una (Gesip) che è arrivata a perdere 10 milioni all’anno è vergognoso oltre che irrazionale”.
“Orlando – prosegue Nuti – chieda alla città se vuole pagare l’ennesimo megacarrozzone dove poter imbarcare chi si vuole, senza concorso. Indica un referendum serio sull’argomento e lasci decidere ai palermitani se vogliono o meno questa nuova società.
A Palermo l’unica cosa da resettare è questa politica dell’inciucio e delle clientele che da decenni tiene sotto ricatto la città”.
Bocciata senza mezzi termini anche la richiesta di cassa integrazione in deroga per i dipendenti Gesip, “in parte pagata dal Comune, ovvero dai palermitani”.
“Sarebbe una immensa vergogna – commenta Nuti – dopo tutti i milioni piovuti in questi anni da Roma per motivi di ordine pubblico, sotto il ricatto dell’uso della violenza, come confermato a suo tempo dal ministro Barca. Dopo aver creato questa situazione con le famose cooperative della fine degli anni ’90, Orlando sta dimostrando di sottostare a questi ricatti, che se non sono mafiosi ci si avvicinano molto. Dovrebbe invece contrastarli e avere il coraggio di dire basta, schierandosi con i cittadini onesti, che pagano le tasse per dei servizi che nonostante le promesse di questi decenni, sue e dei vari Tantillo, sono rimasti solo disservizi”.