
“Quantomeno l’ex assessore – affermano ironicamente dal meetup – è stata coerente con quanto proposto visto che la stessa ha speso direttamente nel suo negozio, ennese per l’appunto. Questa volta però è stato lo stesso sindaco Garofalo a non mostrare particolare coerenza, andando ad incidere sulle casse comunali con una parcella pari a 14 mila euro a favore di un avvocato catanese “per difendere il comune di Enna in una causa per altro persa”, e nominando come presidente dei revisori dei conti una commercialista di Palermo”.
“Con tale condotta – sottolineano gli attivisti – l’amministrazione comunale, ed in particolare il sindaco, hanno favorito l’esborso di denaro pubblico al di fuori del nostro comune offendendo l’intera categoria degli avvocati del foro di Enna e la categoria dei commercialisti locali. Forse non li ritenevano all’altezza di svolgere tali ruoli? Sembra proprio il tipico caso di una politica avvezza a “predicare bene e razzolare male”.