Presentata Interrogazione all’Ars, M5S: “Come Ponzio Pilato, se ne lavano le mani”
“Un po’ alla Ponzio Pilato, – affermano dall’Ars i deputati del Movimento 5 Stelle – la politica nazionale e regionale abbandona i centri a se stessi, lavandosene le mani”. E’ stato decretato, il 12 novembre scorso, dal ministero del Lavoro, un costo medio giornaliero pro capite di 73,26 € per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. Con medesimo decreto, il ministero ha disposto una misura di compartecipazione alle spese sostenute dagli enti locali fissata in 45 euro. “Tutto perfetto – denuncia la parlamentare Cinquestelle Angela Foti – se non fosse che numerosi enti locali, obbligati all’esborso delle somme necessarie alla copertura della restante parte delle spese per l’accoglienza, hanno già espresso la chiara volontà di non integrare la quota di compartecipazione statale”.
“La motivazione addotta dagli enti locali, a quanto pare – aggiunge Foti – sta nel fatto che molte strutture di accoglienza, per lo più private, accettino come corrispettivo per il servizio reso esclusivamente il trasferimento statale, come detto di 45 euro”. “C’è però un particolare che gli enti locali, e forse anche le strutture private che si accontentano della somma versata dal ministero, hanno dimenticato, – continua la parlamentare – infatti, gli standard qualitativi, previsti da un decreto regionale del 1998, sono decisamente elevati e, quindi, particolarmente gravosi. La Regione, infatti, impone alle strutture accreditate la presenza di ben nove figure professionali tra operatori sociali, educatori professionali, ausiliari, assistenti sociali, psicologi e infermieri professionali; ai costi per il personale specializzato vanno aggiunti, ovviamente, quelli ordinari per il mantenimento della struttura e per garantire una vita dignitosa ai giovani ospiti.
Parte così l’interrogazione all’Ars, prima firmataria la deputata del Catanese Angela Foti: “Chiediamo al governo regionale di intervenire urgentemente con gli enti locali per fare, una volta per tutte, chiarezza sul reale ammontare della retta per minore e, inoltre, di avviare dei controlli capillari su tutte le comunità-alloggio convenzionate presenti sul territorio regionale affinché si verifichi l’aderenza agli standard stabiliti dal Decreto regionale del ’98.