Le proposte del M5S per migliorare la scuola italiana.
“Se è questa la “buona scuola”, come sarebbe la ‘cattiva scuola’“? A chiederselo sono la deputate del M5S Giulia Grillo e la senatrice M5S Nunzia Catalfo che con il Movimento 5 Stelle Catania sono a fianco di docenti, alunni, presidi, cittadini comuni per partecipare alle manifestazioni contro il Dl scuola del Governo Renzi.
“Non potevamo non protestare insieme a tutti i cittadini – dicono le parlamentari – per una riforma che è sbagliata e debole per tre motivi: mancanza di nuove risorse per la scuola pubblica, agevolazioni per la scuola privata, annientamento di trasparenza e democrazia. Criticità che non possiamo sopportare ed è per questo che – oltre a essere scesi in piazza a protestare – portiamo avanti in aula una serie di proposte che la scuola la migliorerebbero davvero. È inaccettabile il nuovo ruolo del dirigente che decide su tutto, su assunzione e valutazione dei docenti e sulla scelta delle attività didattiche, annullando la libertà d’insegnamento, le decisioni collegiali e aprendo al rischio del fenomeno clientelare. Inoltre le agevolazioni fiscali ai singoli istituti accentueranno il divario tra quelli presenti nelle zone economicamente sviluppate e quelli presenti in territori meno avvantaggiati. Senza tralasciare il fatto che le mancate risorse per gli organici e i sevizi di istruzione, come la mensa, il trasporto scolastico e l’assistenza ai disabili, continueranno a ostacolare il regolare funzionamento delle scuole“.
Da qui le proposte del M5S, 7 soluzioni che potrebbero davvero rendere la scuola italiana ‘buona’: innanzitutto più interventi per l’edilizia scolastica attraverso un piano triennale (rinnovabile) e lo stanziamento di 591 milioni all’anno di cui 50 sono specificamente destinati a lavori di adeguamento antisismico e contro il rischio idrogeologico. Per quanto riguarda il reclutamento dei docenti il M5S propone un piano quinquennale dal 2015 al 2020 che prevede l’assunzione dei 300 mila docenti in graduatoria a esaurimento e abilitati delle graduatorie d’istituto – da realizzare tramite l’ampliamento degli organici, la fissazione del numero massimo di alunni per classe a 22 – che scende a 20 in presenza di un alunno disabile: a tal proposito si deve garantire una maggiore tempestività nell’assegnazione delle risorse professionali di supporto agli alunni con disabilità, che tenga conto del fabbisogno di organico e delle effettive esigenze dell’alunno e che assicuri adeguata formazione del personale in relazione alle diverse tipologie di disabilità”, la reintroduzione del tempo pieno nella scuola primaria e incentivi al part-time per i docenti con più di 25 anni di anzianità di servizio. Poi, dal 2020, verrà applicato un nuovo sistema di formazione e reclutamento, che impedisca il ricrearsi delle sacche di precariato.
“Dobbiamo inoltre cancellare l’assurda e vergognosa abitudine che prevede contributi volontari delle famiglie a favore degli istituti scolastici, anche per l’acquisto di carta igienica o altro: noi del M5S proponiamo un piano triennale di finanziamento agli istituti scolastici, con aumento dei fondi delle quote annuali, e vincoli più stringenti per la richiesta di contributi volontari alle famiglie”, sottolineano le due deputate.
“Per quanto concerne poi l’offerta formativa, il M5S propone di ampliarla attraverso il ripristino di discipline e materie tagliate con la riforma Gelmini: latino, italiano, storia dell’arte, geografia e ore di laboratorio negli istituti tecnici. Inoltre un emendamento approvato nel Decreto Carrozza (ottobre 2013) prevede l’insegnamento della lingua inglese anche presso le scuole per l’infanzia. Chiediamo anche che venga avviata una integrazione dei libri stampati con materiale didattico multimediale (con prevalenza per le piattaforme open source) che le scuole stesse possono autoprodurre“.
Per quanto riguarda il tema dell’integrazione scolastica, “proponiamo l’introduzione dell’educazione all’affettività e alla sessualità consapevole nelle scuole secondarie di primo grado e nel biennio delle secondarie di secondo grado per combattere le discriminazioni di genere e il bullismo omofobico”.
“Infine diciamo no a finanziamenti per le scuola private e portiamo avanti una lotta ai diplomifici: infatti a oggi vengono destinati alle scuole paritarie più di 500 milioni di euro all’anno. Tra l’altro, l’articolo 33 della Costituzione prevede che gli enti e privati hanno diritto di istituire scuole e istituti senza onori per lo Stato”, evidenziano le due esponenti del M5S.
Per ultimo si deve mettere la parola fine alla zona grigia sull’insegnamento delle scienze motorie nelle scuole primarie, dove l’educazione fisica non viene svolta da personale competente. “Noi chiediamo, invece, che quella materia sia affidata a personale specializzato: i laureati in scienze motorie. La nostra proposta consentirebbe di dare lavoro a circa 18 mila operatori del settore, che andrebbero a coprire tutte le scuole primarie del nostro Paese. L’insegnamento dell’educazione fisica da parte di personale specializzato e qualificato può contribuire a ridurre il crescente fenomeno dell’obesità e della sedentarietà tra i giovani e giovanissimi”.
Tutti questi punti saranno affrontati in un incontro pubblico che si terrà a Catania il prossimo 25 maggio e
promosso proprio dal Movimento 5 Stelle Catania.
1 commento
Ma la colpa è anche di chi decide nel M5S che tipo di informazione fare: SOLO TRAMITE LA RETE, e la stragrande maggioranza degli Italiani, che non navigano in internet, continueranno ad essere disinformati e manipolati dalle TV e dai giornali. E questa classe politica continuerà a distruggere l’immagine della Sicilia e di tutta l’Italia e il futuro della stragrande maggioranza degli Italiani che non sono figli dei ministri o dei parlamentari o dei burocrati che si stanno accaparrando di tutte le risorse della nazione. Milioni di Italiani hanno sperato nella rivoluzione civile del M5S, ma continuando con questo limitato sistema di informazione, si sta permettendo (si è complici ?) a questa classe politica e burocrate inquinatissima di corruzione a far ritornare l’Italia a 80 anni fa. SI DEVE INFORMARE LA GENTE CASA PER CASA. Alle prossime regionali di fine maggio si raccoglieranno i frutti.