Per i deputati del Movimento 5 Stelle all’Ars la norma presenta parecchie lacune, ma “va in direzione di quello per cui ci battiamo da sempre”.
“Una legge non eccezionale, che i partiti hanno provato a rovinare. Il nostro apporto ha contribuito a migliorarla nettamente e a introdurre principi positivi in direzione dell’acqua pubblica, per la quale ci spendiamo da sempre”.
E’ arrivato, anche se con qualche qualche perplessità, il “sì” del Movimento 5 stelle alla legge sull’acqua pubblica, licenziata in tarda serata dall’Ars.
”Abbiamo dato un grosso contributo – afferma il presidente della commissione Ambiente, Giampiero Trizzino – a migliorare una legge che senza il nostro apporto rischiava di essere pessima. Anche se non nascondiamo che tantissime cose potevano andare meglio, possiamo dire di avere messo centrato numerosi obiettivi. Le principali conquiste per i cittadini sono la tariffa unica e i 50 litri gratuiti. Positiva anche la riduzione in bolletta per i meno abbienti, anche se noi puntavamo ad estendere il beneficio alla portata di tutti”.
Nettamente positiva per Trizzino è anche la previsione di salatissime sanzioni per eventuali distacchi dell’erogazione agli utenti.
Altri aspetti positivi per Valentina Palmeri sono da individuare nell’ok alla norma per il ciclo chiuso dell’acqua nei processi industriali, nella norma su Siciliacque e nelle limitazioni poste a carico delle gestioni private.
Non mancano, però, gli appunti della deputata Cinquestelle, che ha seguito passo passo in commissione la genesi della legge.
“Per tantissimi versi – dice – è stata un’occasione mancata. Avevamo l’opportunità di fare finalmente una legge per tutti i siciliani, che li equiparasse sullo stesso piano tariffario, ma si è preferito continuare con la politica del proprio orticello, dei territorialismi, che si è evidenziata soprattutto nella ridefinizioni degli ambiti territoriali che finiranno per ricalcare le vecchie province”.
Gravissima per la Palmeri è stata pure la scelta di snaturare e annacquare la norma della tariffa unica e dei 50 litri gratuiti, non più garantiti a tutti i cittadini ma solo ad alcuni di essi.
“Questa legge – afferma Angela Foti – offre uno strumento agli amministratori che vorranno rendere finalmente il servizio più efficiente per i cittadini. Ci permette di uscire dalle infrazioni europee ed evitare il commissariamento. E’ stata una lotta continua che negli ultimi due anni ci ha visto affrontare senza deroghe e sconti gli obiettivi che avevamo nel nostro programma”.
“ Abbiamo approvato – dice Matteo Mangiacavallo – una legge che continua ad affermare la linea di principio tendente all’acqua pubblica, ma che non esclude, purtroppo, la gestione privata. Il parlamento non ha avuto il coraggio di sostenere la nostra proposta che puntava alla sola gestione con enti di diritto pubblico, vorrà dire che ci penserà un prossimo governo a cinque stelle a farlo. Tra le note positive di questa legge c’è la possibilità per i Comuni di svincolarsi dalle gestioni private e spero che ne approfittino in tanti”
2 commenti
Volete completare l’opera in modo egregio? Proponete di utilizzare una parte dei 90 miliardi immediatamente disponibili per il Sud per rifare le condotte dell’acqua che perdono nella zona etnea oltre il 50% dell’acqua. E non è difficile immaginRe che sia cosi in molte zone della Sicilia. I soldi ci sono e sono nostri e sono immediata,ente disponibili fino a 50 miliardi.
Se avete dei problemi. Contattatemi e vi dirò cosa fare
Si fa la solita confusione per ingannare tutti i cittadini.Si afferma qualcosa che non vuol dire niente perchè l’acqua come risorsa naturale è di tutti. Il vero problema ,quindi,sta nella captazione e nella distribuzione,che hanno un costo.Quindi non cambierà nulla perchè i prezzi saranno contenuti solo se il controllo (gestione e proprietà)sarà dei Comuni