I deputati del gruppo parlamentare all’Ars reagiscono con forza alle crescenti ingerenze romane negli affari siciliani: “Vogliono sottrarci l’autonomia e ridurre lo statuto a carta straccia. Il governo Crocetta non lo permetta o ne risponderà ai cittadini”.
“La legge sull’acqua non si tocca. Lo Stato non può pretendere di fare il bello e il cattivo tempo nelle cose siciliane, calpestando l’autonomia della Regione. Deve imparare a rispettare lo Statuto e il Parlamento. Per questo l’Ars non deve assolutamente rimettere mano alla legge. Anzi, il governo Crocetta si prepari a resistere davanti ad un ricorso alla Corte Costituzionale”.
E’ chiarissima la linea del Movimento 5 Stelle all’Ars di fronte all’ennesima “pretestuosa impugnativa, che coplisce al cuore l’autonomia della Regione e svuota di significato il parlamento siciliano”. “Non possiamo assolutamente tollerare – dicono i deputati Francesco Cappello, Matteo Mangiacavallo, Sergio Tancredi e Giampiero Trizzino – questa ennesima ingerenza dello Stato, che in soli dieci minuti ha vanificato tre anni di lavoro. Questo governo dimostri quello che non ha mia fatto finora, mostri di avere una briciolo di spina dorsale e rigetti qualsiasi proposta di modifica che punta solo ad allineare la nostra legge a quella nazionale che ha ignorato del tutto il referendum del 2011. La nostra riforma andava nel solco espresso dalla volontà popolare, non possiamo assolutamente permettere che lo Stato ci obblighi a cambiare rotta”.
“Anche le impugnative su appalti e liberi consorzi – affermano i deputati – sono pretestuose, di matrice squisitamente politica più che tecnica. Piegarsi ai dicktat romani sarebbe creare un pericolosissimo precedente e autorizzare la riduzione dello Statuto a carta straccia. Cosa che non possiamo permettere. E se qualcuno lo farà dovrà risponderne ai siciliani”.