Un vero e proprio diktat quello dei deputati del Movimento 5 Stelle all’Ars che, dalla prima ora, si oppongono all’impianto di Scicli. Ieri, finalmente, la risoluzione votata in commissione Sanità che impegna il governo a ritirare l’Aia rilasciata per la realizzazione di una piattaforma di trattamento e recupero di rifiuti pericolosi.
“Un segnale politico importante, – afferma il deputato del M5S Francesco Cappello – ma, purtroppo, non sarà quello risolutivo. E’ necessaria, infatti, una presa di posizione decisa da parte dell’assessorato, affinché revochi in autotutela il decreto autorizzativo. L’impianto a ridosso di Scicli non è contemplato tra le opere del piano rifiuti e non sembrerebbe avere ricevuto alcun parare da parte dell’ARPA, la quale, tra l’altro, ha sollevato perplessità sulla pericolosità dei rifiuti trattati”.
“La tutela della salute e la preservazione di un sito patrimonio dell’Unesco, quale è quello di Scicli, – interviene l’ex presidente della commissione Ambiente Giampiero Trizzino – sono state le battaglie che i cittadini del luogo e il Movimento 5 Stelle hanno condotto in questi mesi. Siamo di fronte all’ennesimo atto di un’amministrazione regionale incapace di programmare servizi essenziali come quello dei rifiuti, ma ancor di più, incapace di tutelare zone di pregio come quelle di Scicli”.
“A questo punto – conclude la parlamentare Cinquestelle Vanessa Ferreri – la palla passa al governo cui chiediamo di ottemperare la volontà della commissione Salute e quindi del parlamento. Scicli è un gioiello del Barocco e un patrimonio dell’Unesco, se pensano di approfittare dell’assenza di un governo politico della città per farla diventare capitale del trattamento e recupero rifiuti, sbagliano di grosso”.