Incardinata in fretta e furia all’Ars la riforma del voto, a dispetto delle vere esigenze dell’isola.
«La priorità della Sicilia per i partiti? Nessun dubbio: la legge elettorale, di cui nessuno sente l’esigenza. Gli interessi reali dei siciliani? Possono aspettare. Si sono superati i limiti della decenza».
Il M5S all’Ars condanna con forza la decisione assunta in conferenza dei capigruppo di varare in fretta e furia la legge elettorale, «una tematica – dicono i deputati M5S – che non è certamente ai primi posti degli interessi dei cittadini, che sono circondati dall’immondizia alla prese con occupazioni precarie o inesistenti, con una sanità al collasso».
«Tra l’altro – ha detto la capogruppo Angela Foti durante la discussione generale, il testo uscito dalla commissione è praticamente da buttare nel cestino, come gli abboccamenti nei corridoi del palazzo lasciano presagire. La vecchia legge elettorale andava solo ritoccata, non stravolta. Quella attuale è veramente penosa. Faremo di tutto per mandarla in commissione o per bocciarla in Aula».
La capogruppo ha anche attaccato in aula l’accordo della Regione con cui la Sicilia ha rinunciato ai contenziosi con lo Stato, sul quale è arrivato il sì definitivo da Roma.
«Oggi se avessi potuto farlo – ha detto la Foti – sarei venuta con una corona di fiori per commemorare la morte dello Statuto, perché di fatto di questo si tratta. Il “si” al dl Enti locali contro il quale nulla hanno potuto fare i nostri parlamentari siciliani, di fatto decreta la fine del nostro Statuto che è una norma di rango costituzionale. E’ una cosa che pagheremo a lungo, e che richiameremo automaticamente ogni volta che in quest’aula risuonerà il mantra ‘non ci sono soldi’».