Il deputato regionale 5stelle: “Il candidato arrivato primo alla competizione dell’11 giugno ha una condanna definitiva per truffa e falso. Ai sensi del d.lgs 235 del 2012 non avrebbe potuto nemmeno partecipare alla competizione, figurarsi se è eleggibile. Va bloccato tutto”.
“Il ballottagio a Termini Imerese va bloccato. Non possiamo permettere che i cittadini votino per un potenziale sindaco che è ineleggibile. Anzi, a dirla tutta, Francesco Giunta per la Severino non poteva nemmeno candidarsi, visto che ha una condanna definitiva alle spalle”.
Il deputato M5S all’Ars Giampiero Trizzino chiede il blocco delle operazioni di voto nella città del Palermitano, alla luce dei fatti emersi nelle ultime ore.
“Il candidato del centro-destra che ha raccolto più voti domenica scorsa non è eleggibile, ai sensi del dlgs 235 del 2012, meglio conosciuto come legge Severino. Anzi, non avrebbe nemmeno potuto presentare le propria candidatura, tenuto conto della condanna subita nel 2013 per truffa e falso, passata in giudicato nel 2014. Non possiamo permettere che i cittadini di Termini votino per una persona che, se dovesse essere eletta, sarebbe comunque dichiarata decaduta. Abbiamo già allertato gli organi competenti chiedendo di effettuare tutti i controlli necessari affinché non si arrivi al ballottaggio, il cui risultato sarebbe comunque falsato”.
Sulla questione interviene anche il senatore M5S Vito Crimi: “I cittadini di Termini Imerese si ritrovano a dover subire una beffa al quadrato: hanno partecipato al primo turno di elezioni con un candidato condannato che non doveva essere ammesso, e andranno alle urne per il ballottaggio con lo stesso candidato, che potrebbe perfino essere eletto sindaco, ma decadrebbe immediatamente, riportando gli elettori nuovamente al voto”.
“Termini Imerese – aggiunge Trizzino – non ha forse già subito abbastanza traumi? Da quasi un anno il Comune è commissariato, in seguito alle dimissioni dell’ex sindaco Salvatore Burrafato, inquisito per peculato, falso in atto pubblico ed altro. Adesso potrebbe ritrovarsi con un’elezione annullata per un candidato condannato”.