“Nello stesso giorno in cui a Roma si tiene la Conferenza dei Servizi per l’Autorizzazione Integrata Ambientale dell’Inceneritore di San Filippo del Mela, nella Raffineria di Milazzo, a pochi chilometri di distanza, una colonna di fiamme, fumo e sostanze cancerogene si solleva dalla Raffineria causando feriti tra i lavoratori e preoccupazioni tra tutti i cittadini della Valle del Mela”.
Esprimono grande preoccupazione i PortaVoce del MoVimento 5 Stelle, Francesco D’Uva, Alessio Villarosa, Valentina Zafarana e Antonio De Luca, sull’episodio avvenuto stamani all’interno della Raffineria di Milazzo, nella provincia di Messina.
“Non è il primo episodio del genere che si verifica all’interno dell’impianto industriale mamertino – dichiarano i deputati – ed ogni volta il rischio è sempre maggiore. Oggi è stato soltanto l’intervento tempestivo dei pompieri a scongiurare il peggio, e comunque il bilancio rimane grave poiché tre lavoratori feriti sono un numero più che rilevante. A loro vanno i nostri pensieri e la nostra solidarietà”.
Soltanto qualche giorno fa D’Uva, Villarosa, Zafarana e De Luca avevano ricordato la loro assidua battaglia per dire “no” alla realizzazione dell’inceneritore di San Filippo del Mela, a poca distanza dalla Raffineria.
“Il Governo si sta accanendo su un territorio, quello della Valle del Mela, già martoriato e con già accertati gravi eccessi di patologie nonché concentrazioni atmosferiche, rilevate dall’ARPA, di idrocarburi non metanici”.
Dure anche le parole del PortaVoce pentastellato all’ARS Giampiero Trizzino cha fa eco ai colleghi dichiarando: “L’episodio di Milazzo, l’ennesimo negli ultimi anni, conferma un disagio ormai endemico in Sicilia, al quale il nuovo governo Musumeci dovrà porre rimedio se non vuole essere etichettato di “immobilismo”, come è accaduto sotto la legislatura di Crocetta. La Regione ha una importante responsabilità nel settore dei controlli ambientali. Questa responsabilità si traduce nella necessità di dotare i suoi organi di controllo degli strumenti necessari al monitoraggio degli impianti industriali che minacciano la sicurezza del territorio. L’Arpa, in primis, rappresenta una eccellenza che è stata – e lo è tuttora – messa al palo a causa di un organico sottodimensionato e di una struttura legata a doppio filo con la politica. Occorre aprire a nuovi concorsi pubblici e implementare i controlli. Questa è l’unica strada affinché incidenti come quello di Milazzo non si verifichino più”.