Foti e Bonaccorso, per sciatteria dovrà restituire finanziamento da 180 mila euro per progetto di prevenzione di fenomeni di desertificazione
“Lascia basiti l’incapacità della giunta comunale di Aci Castello che è riuscita a farsi revocare un finanziamento da 187 mila euro dalla Regione e per restituirlo sarà costretta ad indebitarsi, creando un nuovo debito fuori bilancio”. Lo dicono la deputata regionale del M5S Angela Foti e il consigliere comunale del M5S di Aci Castello Antonio Bonaccorso, che ha presentato un’interrogazione comunale nella quale chiede una relazione dettagliata sulla vicenda. L’ente, infatti, a dicembre 2014 si era aggiudicato un finanziamento da 288.366,22 euro presentando un progetto che prevedeva che il Comune “nell’ambito del piano di manutenzione e di monitoraggio avrebbe dovuto ogni sei mesi presentare una relazione al dipartimento regionale Territorio e Ambiente sull’evoluzione delle opere per almeno 3 anni dalla data del collaudo finale”.
A gennaio scorso, però, l’assessorato regionale Territorio ha avviato un procedimento di revoca del finanziamento, che si era aggiudicato l’ente locale per attività di prevenzione dei fenomeni di desertificazione, a causa di un inadempimento da imputare solo ed esclusivamente al Comune.
“Quanto avvenuto – dicono gli esponenti del M5S – testimonia sciatteria nella gestione della cosa pubblica da parte dell’amministrazione comunale di Aci Castello, ora costretta a restituire le somme”. “In un momento storico come questo, in cui a causa dei tagli del governo centrale, gli enti locali – proseguono – fanno fatica ad assicurare i servizi essenziali ai loro cittadini, la giunta di Aci Castello invece di vigilare sull’efficacia dell’azione amministrativa, non solo si permette di sprecare le risorse disponibili, ma espone il Comune ad un nuovo indebitamento, che dovrà pagare aumentando le tasse comunali. Così a pagare saranno sempre i cittadini”. “Se ancora vi state chiedendo perché la gente del Sud ha deciso di votare in blocco il M5S, con punte che sfiorano il 50% in Sicilia, è perché i cittadini sono stanchi dell’’approssimazione’ al potere, come vicende come queste dimostrano” concludono.