Ne hanno parlato con tecnici e giornalisti i deputati Trizzino e Ciancio e l’architetto Indelicato.
Lo spettro del mancato pagamento per le prestazioni dei professionisti che operano nel settore edile è esorcizzato o quasi. E’ in vigore da qualche giorno in Sicilia la legge del M5S, varata con un emendamento all’ultima Finanziaria regionale, che garantisce la certezza dei pagamenti ad ingegneri, architetti, geologi ed in genere a tuti i professionisti che lavorano nell’ambito dell’edilizia.
Se n’è parlato oggi nel corso di un incontro con una rappresentanza di professionisti e con i giornalisti nella sede Ars di Catania. Ad illustrare la legge e le sue opportunità sono stati i deputati 5stelle firmatari del provvedimento Giampiero Trizzino e Gianina Ciancio e l’architetto Gianluca Indelicato che ha contribuito con altri professionisti a scrivere la legge.
La norma prevede che l’amministrazione, al momento del rilascio dei titoli abilitativi o autorizzativi, acquisisca l’autodichiarazione del professionista o dei professionisti sottoscrittori degli elaborati progettuali, attestante il pagamento delle correlate spettanze da parte del committente.
“Si tratta – ha affermato Trizzino – di un atto di giustizia in favore, soprattutto, dei professionisti più giovani che finivano per scontare sulla propria pelle questo malcostume. Sono certo che contribuirà a dare loro nuovi stimoli. Una volta tanto la Sicilia non è l’ultima ad arrivare: la norma, infatti, oltre che da noi è operativa in altre tre regioni”
“I mancati pagamenti – ha detto Gianluca Indelicato – finivano per scoraggiare tanti professionisti ad esercitare la loro attività in Italia e li spingevano a cercare lavoro oltre frontiera. La cosa è confermata da un dato emblematico: il 30 per cento dei tecnici stranieri a Parigi è di origine italiana”.
La strada verso l’ok alla norma all’Ars è stata tutt’altro che facile.
“Inserire questo testo in Finanziaria – ha detto Gianina Ciancio – è stato difficilissimo. In commissione Bilancio è stato approvato di notte, poi tutto è saltato in aula, quando gli uffici sono intervenuti per un presunto vizio di incostituzionalità. La norma è stata quindi riscritta. Anche se di portata differente, rispetto all’originaria, rappresenta comunque un primo grande passo in avanti che consegna ai professionisti uno strumento importantissimo. Noi ci abbiamo sempre creduto e anche l’assessore Cordaro ha capito la portata del provvedimento”
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