“Il sindaco Di Guardo si sbaglia: la Prefettura ha competenza, eccome, sulla toponomastica e deve autorizzare modifiche alla denominazione delle strade pubbliche. Si informi meglio sulle procedure di legge e mantenga toni opportuni nelle sue risposte, perché in particolare sui social non ha mostrato molto rispetto verso chi riveste cariche istituzionali”: lo precisano la deputata regionale Jose Marano e il deputato nazionale Luciano Cantone, del Movimento 5 Stelle, dopo la replica del primo cittadino di Misterbianco sulla intitolazione di una via al parente di un boss e in presunta violazione della legge. Il caso è stato sollevato proprio dai due esponenti M5S, che desiderano accertare la regolarità delle procedure seguite, mentre il sindaco continua a insistere sul fatto che ‘la competenza del prefetto in questa materia è cessata’, come ha scritto sui social, e a spostare l’attenzione sulla persona del signor Pinieri, intestatario della via, di cui nessuno ha messo in dubbio le qualità umane”.
“In seguito alla riforma del titolo V della Costituzione – ricordano Marano e Cantone – la toponomastica rientra nell’ambito di competenza del Comune e allo Stato residuano esclusivamente poteri di autorizzazione limitati al riscontro dell’assenza di motivi ostativi relativi alla nuova intitolazione della strada o piazza che il Comune intende operare. Quindi la Prefettura deve sempre e comunque dare autorizzazione”.
“Con circolare n. 4 del 10/2/1996 – aggiungono i deputati – il direttore generale dell’amministrazione civile del ministero dell’Interno sottolinea che spesso i Comuni procedono in modo del tutto autonomo a variare i toponimi senza chiedere approvazione ai prefetti e invita espressamente i signori sindaci ad una corretta applicazione delle disposizioni di legge che rispondono a precise esigenze di ordine pubblico evitando il ricorso generalizzato e frequente al mutamento dei toponimi esistenti cui si procederà solo con l’autorizzazione dei prefetti”.
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