“La gestione del ciclo dei rifiuti in Sicilia abbandoni la logica dell’emergenza. Il governo regionale anziché perder tempo nel rifare un ddl ex novo che riparte da zero e che rischia di mandare in tilt l’intero sistema, riparta dalla legge 9 del 2010, razionalizzando il numero degli ambiti territoriali ottimali non più su base provinciale, bensì su aree che guardino alla sostenibilità ambientale”. A dichiararlo sono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle all’Ars Roberta Schillaci e Antonio De Luca, componenti della Commissione regionale Antimafia, a margine dell’audizione di Gianfranco Zanna e Domenico Fontana, di Legambiente, ascoltati dai commissari Antimafia sulla gestione del ciclo dei rifiuti in Sicilia. “La verità è che nell’ambito dei ciclo dei rifiuti in Sicilia – spiegano i deputati – vi sia stata una triangolazione di pressioni, quella dei privati delle discariche, quella delle società che fanno la raccolta differenziata territoriale, molto spesso le stesse da anni e anche quella di certa politica che ha utilizzato i soggetti privati attori del ciclo dei rifiuti, come soggetti in cui piazzare personale. Chiediamo al governo regionale di avviare una nuova stagione puntando sugli impianti di nuova generazione, che non siano termovalorizzatori, e realizzando infine un vero sistema integrato del ciclo dei rifiuti anziché continuare a prorogare autorizzazioni delle discariche illegittime come nel caso di Oikos” – concludono Schillaci e De Luca.
Ciclo rifiuti in Antimafia. Schillaci e De Luca (M5S): “Non occorre un nuovo ddl sui rifiuti. Si riparta dalla legge 9 razionalizzando gli Ato”
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