La deputata Ars a margine del CIPE: “C’era chi remava contro. I cittadini delle province di Ragusa, Catania e Siracusa, non devono dimenticarlo…”
“Il tentativo di far diventare un enorme business, tramite un ‘project financing’, la costruzione della più importante arteria stradale di collegamento diretto fra l’area etnea e il territorio ibleo è fallito; ormai è storia del passato.
Di questo risultato va dato atto in primis al grande lavoro del Viceministro alle Infrastrutture, Giancarlo Cancelleri e all’ex Ministro Danilo Toninelli, che hanno ascoltato le nostre denunce sul rischio a cui si stava andando incontro affidandone la costruzione ad una ditta in evidente difficoltà economico-finanziaria, più volte indicata come priva di bancabilità, con soggetti all’interno anche inaffidabili per via di note, passate e recenti, vicende giudiziarie”. A dichiararlo è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Stefania Campo a proposito della conferma della realizzazione dell’autostrada Ragusa Catania attraverso fondi pubblici, come emerso dall’odierna riunione del CIPE a Roma.
“Eravamo convinti di essere nel giusto allora – spiega Campo – e siamo felici di poter rivendicare la rettitudine della nostra azione politica, oggi. Siamo stati tacciati di ogni tipo di offesa in merito alle capacità personali, politiche e istituzionali e siamo stati denigrati pubblicamente, addirittura anche con frasi sessiste, e non solo su social media.
Tanti professionisti della politica nostrana e purtroppo anche tanti rappresentanti delle categorie produttive, si sono sentiti spiazzati dalla nuova prospettiva tracciata dal Movimento 5 Stelle in merito alla scelta limpida e trasparente di sottrarre il progetto ai privati per darlo in mano all’Anas e rendere quindi la Ragusa-Catania una ‘grande opera pubblica’ senza caselli autostradali, senza muri di confine fra le province e le città del Sud-est siciliano e soprattutto, senza assurdi pedaggi di percorrenza”.
“Eppure – sottolinea ancora la deputata Ars – rivendicavamo semplicemente il diritto di spostarci da Ragusa, Vittoria, Modica, Acate, ecc, verso Catania senza farci mettere le mani in tasca dal grande costruttore di turno. Non era assolutamente comprensibile come si potesse pensare di poter continuare a dare forza ed energia al settore turistico (ricettivo, enogastronomico, balneare, etnoculturale) obbligando i turisti intenzionati a venire da noi a pagare un ticket di decine di euro già semplicemente per percorrere 68 chilometri.
Chi ha remato contro per più di due anni, abbia il senso del pudore oggi. Chi ha organizzato manifestazioni inutili e marcelonghe, disturbando il lavoro di tanti e il traffico ordinario, dimostri il senso della misura. È finito il momento della propaganda a cui ci hanno abituato, per più di un ventennio, i vari renziani, leghisti e berlusconiani di casa nostra, oggi è il tempo dei fatti: degli impegni presi e della parola mantenuta.
La Ragusa-Catania ‘pubblica e gratuita’ è un obiettivo raggiunto dal Movimento 5 Stelle” – conclude la deputata.