I deputati cinquestelle all’Ars puntano il dito contro la circolare numero 2 del 26 aprile 2021 che sposta gli stanziamenti per la partecipazione ad eventi internazionali di promozione in eventi virtuali. I deputati convocano il governo regionale in III commissione all’Ars.
“Organizzare esposizioni e degustazioni di prodotti artigianali e dell’agroalimentare attraverso eventi on line. Musumeci e i suoi scienziati spieghino ai siciliani come si degusta un olio o un caciocavallo tramite il web. Qualsiasi individuo dotato di senno capirebbe che si tratta di una follia, mentre per Musumeci non solo è possibile ma è da mettere nero su bianco, così come ha fatto emanando una circolare che trasforma gli stanziamenti che supportano le imprese nella partecipazione ad eventi fieristici ed espositivi per le aziende in ‘eventi virtuali’”. A denunciarlo sono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle Ketty Damante, Giorgio Pasqua, Valentina Zafarana e Jose Marano che hanno chiesto la convocazione in Commissione Attività produttive all’ars del governo Musumeci di esporre chiarimenti in merito all’azione numero 3.4.2 del PO FESR 2014-2020 che riguarda ‘Incentivi all’acquisto di servizi di supporto all’internazionalizzazione’.
“L’amministrazione regionale – spiegano i deputati – ha concesso una semplice proroga per variare i tempi e i modi delle fiere, blaterandone la virtualizzazione, annullando con ciò la loro stessa ragion d’essere: ovvero quella di convincere della bontà dei prodotti i compratori internazionali attraverso l’esposizione e nel caso dei prodotti agroalimentari, della degustazione. La proroga concessa, infatti, è per la fine del 2021 quando i termini di scadenza del PO-FESR consentono di arrivare al dicembre 2023. Alla luce del fatto che molte fiere ed eventi, inserite nei piani commerciali e di marketing di molte imprese beneficiare dell’azione, sono state spostate nel 2022. Se Musumeci avesse davvero voluto aiutare le imprese a risollevarsi dalle difficoltà derivanti dalla pandemia avrebbe potuto sospendere i termini di scadenza permettendo alle imprese di rivedere i propri piani di internazionalizzazione, sempre nel rispetto dell’unico avviso del 2018”.
“Il presidente della Regione – sottolineano ancora – non può non sapere che l’internazionalizzazione non ha come fine la fiera. L’evento espositivo infatti è solo una vetrina per fare toccare con mano il proprio prodotto. A monte c’è un enorme lavoro di analisi di mercato, di possibilità di penetrazione del prodotto in un mercato estero, capire gli obiettivi possibili, elaborare un piano marketing pluriennale. Questo è ciò per cui le imprese hanno bisogno di aiuto e che va incentivato” – concludono.