Avviso 22/18, interrogazione all’Ars della deputata 5 Stelle: “Ritardo inammissibile, quanto è valido questo strumento finanziato con 25 milioni di euro? Non abbiamo dati sulle eventuali assunzioni dei tirocinanti”
“I tirocini, che dovrebbero essere un’occasione per formarsi e inserirsi nel mondo del lavoro, sono veramente un’opportunità o rischiano di diventare una fregatura? Su 1.741 tirocini attivati nel 2018 attraverso l’Avviso 22, solo 1.000 tirocinanti sarebbero stati pagati per intero dalla Regione, mentre gli altri attendono da due anni”.
A dichiararlo è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Roberta Schillaci, che sulla questione ha presentato un’interrogazione parlamentare rivolta al presidente della Regione, Musumeci e all’assessore regionale del Lavoro, Scavone.
“Due anni di ritardo sono un tempo inammissibile – prosegue Schillaci – perché così si vanifica il senso stesso del tirocinio extracurriculare, che dovrebbe essere quello di assicurare un introito economico al tirocinante (500 euro al mese) e aprire una porta verso l’inserimento nel mercato del lavoro. Se così tanti tirocinanti dell’Avviso 22/18, dopo due anni, non sono stati neanche pagati o lo sono stati solo in parte, ci chiediamo al contempo che fine abbia fatto l’eventuale inserimento nelle aziende dove si è svolto il tirocinio. Sono stati assunti oppure no? Vorremmo capirlo – chiede la deputata 5 Stelle – così da accertare la validità di questo strumento formativo e occupazionale per il quale la Regione Siciliana ha ricevuto 25 milioni di euro dall’Unione Europea. Il finanziamento prevedeva anche un bonus di 14.000 euro e uno sgravio fiscale per cinque anni per le aziende disposte ad assumere i tirocinanti, per questo è importante avere contezza degli eventuali tirocinanti contrattualizzati. L’assessore Scavone e il dirigente generale del dipartimento del Lavoro hanno in passato confermato che ci sono procedure burocratiche farraginose e ci sono stati errori nella compilazione delle domande, ma non hanno prospettato soluzioni. Adesso è arrivato il momento di fare chiarezza su tutti questi aspetti, a cominciare dalle modalità di erogazione dei pagamenti”, conclude Schillaci.