“Zero, nemmeno il più piccolo accenno. La parola incendi nel discorso programmatico che Schifani ha tenuto lo scorso 1 dicembre all’Ars non è nemmeno menzionata. E questo la dice lunga sull’impegno che il suo esecutivo avrebbe messo per arginarli e prevenirli, nonostante i roghi, quello stesso anno e negli anni precedenti, avessero distrutto vastissime aree di macchia mediterranea”.
Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars, Antonio De Luca.
“Nelle 19 pagine del ‘libro dei sogni’ illustrato all’Ars – dice Antonio De Luca – il freschissimo presidente della Regione ha messo di tutto, dal mercato del lavoro, alla lotta alla corruzione, dalla sanità, alla viabilità, al trasporto pubblico locale, dai rifiuti, alla valorizzazione del patrimonio agroalimentare e via discorrendo. Nulla, nemmeno un accenno, sugli incendi e cosa fare per prevenirli. Una riflessione a questo punto è d’obbligo: visto che l’esperienza ci insegna che la stragrande maggioranza dei progetti annunciati con enfasi dagli scranni di sala d’Ercole è da sempre destinata a rimanere sulla carta, cosa succederà per quelli nemmeno annunciati e che, evidentemente, sono in fondo, ma molto in fondo, nella scala di priorità dell’azione governativa? Ci auguriamo, almeno, che il disastro di questi giorni apra gli occhi a Schifani e che il governo cominci a turare qualche falla e soprattutto, a programmare subito gli interventi per il prossimo anno”.
“Sugli incendi e su cosa sta facendo il governo – conclude Antonio De Luca – abbiamo moltissimo da chiedere a Schifani e pertanto chiediamo con forza che il presidente dell’Ars Galvagno calendarizzi sul tema, prima della chiusura estiva, la seduta ad hoc che abbiamo sollecitato più volte. A Schifani chiediamo di trovare tempo e modo per intervenire, visto che finora non si è visto quasi mai a sala d’Ercole, nonostante lui stesso avesse sottolineato, sempre nel suo discorso programmatico, che sarebbe stato presente tutte le volte che sarebbe stato necessario, perché, parole sue testuali, è ‘un parlamentarista convinto’. E Meno male, pensa se il Parlamento gli fosse stato antipatico…”