Un tavolo a Roma, al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, sulla vicenda STMicroelectronics, con la partecipazione del Governo nazionale, della proprietà di STM e di tutte le parti sociali coinvolte, al fine di tutelare il personale della multinazionale in servizio a Catania e scongiurare il ridimensionamento del suo sito catanese.
Mira a questo la mozione appena presentata all’Ars dalla deputata M5S Lidia Adorno, sottoscritta dall’intero gruppo M5S e dal Pd.
“Vogliamo impegnare il governo regionale in questa direzione – dice Adorno – affinché il presidente Schifani si faccia carico della vicenda e arrivino presto le risposte che finora sono mancate, sia a livello regionale che nazionale. Stm è un fiore all’occhiello della Sicilia e non possiamo vederlo appassire senza che si battano tutte le strade percorribili per correre in aiuto degli oltre 5.400 lavoratori e delle oltre 20 mila famiglie che l’azienda mantiene”.
“Non dimentichiamo – continua Adorno – che la multinazionale ha beneficiato di ingenti investimenti pubblici attraverso i fondi PNRR e PO FESR per sostenere la sua crescita. Non possiamo permettere che lo stabilimento etneo, dopo aver ottenuto risorse pubbliche importanti, venga penalizzato, né che possano esserci ridimensionamenti, rimodulazioni o tagli al personale. Nemmeno un posto di lavoro deve andare perso”.
La mozione di Adorno è l’ultima, in ordine cronologico, di una pioggia di atti parlamentari M5S presentati a tutti i livelli istituzionali. Sul caso Stm, infatti, sono state presentate interrogazioni alla Camera, al Senato e al Parlamento Europeo. La stessa Adorno ha presentato all’Ars un’interrogazione e un ordine del giorno sulla vicenda e ha promosso un’audizione in commissione Attività produttive tenuta l’11 febbraio scorso, alla quale però non si sono presentati né l’azienda né l’assessore alle Attività produttive, Edy Tamajo.