Il MoVimento 5 Stelle di Messina apprende che, grazie ad un’operazione di polizia investigativa congiunta tra Guardia di Finanza e Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica che ne ha diretto le indagini, oggi mercoledì 17 luglio è stata smantellata quella che in un primo momento doveva costituire un’organizzazione senza fini di lucro per l’erogazione di corsi formativi, ma che, secondo gli inquirenti, ad oggi risulterebbe piuttosto un’organizzazione finalizzata a delinquere.
A evidenziare la gravità della situazione sono gli arresti eseguiti su ordine del Giudice per le indagini preliminari. Tra le ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari emanate dal Gip spiccano quelle delle coniugi dell’ex Sindaco della città di Messina, On. Giuseppe Buzzanca, e del Deputato della Repubblica On. Francantonio Genovese. Per entrambe si contesta il reato di associazione a delinquere finalizzata al peculato e alla truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche destinate al finanziamento di corsi formativi nell’ambito di progetti approvati dalla Regione Siciliana e finanziati con soldi propri, statali e del Fondo sociale europeo.
Secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa, le indagini svolte hanno documentato l’esistenza di un radicato e consolidato sistema finalizzato a delinquere attraverso il quale sarebbero stati gonfiati i prezzi delle prestazioni di servizio o degli acquisti per beni che dovevano risultare necessari all’attività di formazione fornita dagli enti. Così, attraverso prestazioni mai effettuate o spese gestionali con fatture ben superiori a quelle realmente da emettere, e attraverso la presunta collaborazione di titolari di società fiduciarie, si sarebbero documentate spese che in realtà superavano di gran lunga quelle realmente effettuate dagli Enti coinvolti.
Il MoVimento 5 Stelle di Messina, che da sempre si batte nella nostra città affinché la legalità e la trasparenza ritornino ad essere di moda, attraverso i suoi PortaVoce alla Camera dei Deputati e all’Assemblea Regionale Siciliana, Francesco D’Uva, Alessio Mattia Villarosa e Valentina Zafarana, auspica che le eventuali responsabilità dei soggetti coinvolti vengano celermente accertate.
“Questa inchiesta tutta messinese afferma D’Uva porta alla luce un’organizzazione che, stando alle indagini, da anni lucrerebbe utilizzando finanziamenti regionali, nazionali ed europei. I corsi di formazione devono tornare a occuparsi solo di formazione. Molti si dimenticano il vero motivo per il quale questi corsi vengono organizzati, ovvero formare chi attualmente è senza un posto di lavoro garantendo così un’adeguata formazione professionale che, in teoria, dovrebbe servire per abbassare la percentuale di disoccupazione nel territorio siciliano purtroppo arrivata ai massimi storici, anche a causa di centri di potere che bloccano il libero mercato. Vorrei pertanto ringraziare le forze dell’ordine che hanno portato avanti questa operazione.”
Anche Valentina Zafarana, Deputata della Regione Siciliana interviene, evidenziando che “da troppo tempo l’organizzazione del comparto della formazione professionale in Sicilia è divenuta un coacervo di interessi economici e politici, a causa di una gestione perpetrata attraverso metodi privatistici e familistici che gravissimi danni ha arrecato all’intero settore. “Non deve passare in secondo piano afferma infine Alessio Mattia Villarosa, anch’egli Deputato Nazionale del M5S che negli ultimi giorni si era letto nei quotidiani di stampa locale di presunti coinvolgimenti del Deputato Nazionale Francantonio Genovese e del Deputato Regionale Franco Rinaldi, destinatari di un avviso di garanzia emesso dalla Procura di Messina nell’ambito di un’inchiesta sempre legata al mondo della formazione. Potrebbe quindi venire da pensare che tali avvenimenti non siano del tutto scollegati tra loro”.
Per tutti questi motivi, al netto della presunzione di innocenza che a tutti gli indagati deve essere concessa senza riserve, il MoVimento 5 Stelle di Messina auspica che i deputati sopra citati compiano un gesto che restituirebbe dignità alle Istituzioni che rappresentano, dimettendosi dalle cariche che ricoprono almeno fino a quando l’intera vicenda non avrà trovato la propria conclusione chiara e definitiva.