Dopo innumerevoli segnalazioni e lamentele da parte di parecchie persone sul servizio reso dal Pronto Soccorso, il nostro Portavoce del Movimento 5 Stelle all’Ars, Stefano Zito, ha cercato di capire il perchè di tali disservizi, inviando all’Asp 8 una richiesta di accesso agli atti in cui chiedeva come fosse distribuito il personale. Dalle risposte ricevute si evinceva che il personale del reparto è notevolmente carente rispetto alle reali necessità di risposta a un bacino di circa 60.000 utenti annui.
Infatti, basandosi su documenti ufficiali di un sindacato dei medici ospedalieri e su un altro di una società scientifica, risulterebbero necessari 28 medici mentre in pianta organica ne risultano solo 12. La stessa cosa vale anche per infermieri ed ausiliari.
Il passo successivo del cittadino pentastellato è stato quello di recarsi all’ Ospedale Umberto I ed in particolare al Pronto Soccorso, per verificare, personalmente, la rispondenza della realtà con la documentazione in suo possesso e , in tale contesto, si è reso conto dei problemi che medici, infermieri e malati vivono quotidianamente.
Entrando al Pronto Soccorso si assiste a un ritmo realmente frenetico di lavoro, ai disagi causati dai medici specialisti chiamati in reperibilità (ai quali la legge consente di arrivare in ospedale in tempi che spesso non sono compatibili con lo stato di salute dei malati da assistere). Facilmente ci si accorge che il personale medico e infermieristico, per sopperire alla carenza di personale è costretto non solo a fare le notti ma a lavorare ininterrottamente per 12 ore continuative, senza pausa alcuna.
Naturalmente, i disagi del personale si riflettono inevitabilmente sul servizio reso ai pazienti, costretti a lunghe ore di attesa prima di essere visitati dal medico, e in queste ore di attesa a volte gli animi si surriscaldano e diventa necessario perfino l’intervento dei vigilantes e della polizia. Ma i problemi non finiscono di certo qui, poiché se un malato necessita di un ricovero in un reparto e manca il posto letto, viene lasciato “in osservazione” in barella con tutti i disagi del caso. Se, invece, il paziente necessita di alcuni tipi di esami radiologici viene trasportato al piano sottostante ma in tale reparto non si fa guardia attiva né notturna né festiva e, dunque, occorre chiamare il medico e il tecnico in reperibilità per compiere i dovuti accertamenti, il tutto con notevole dispendio di soldi pubblici e scarsa tempestività nelle diagnosi e nei trattamenti.
Queste sono solo alcune delle criticità che caratterizzano il nostro Ospedale e in special modo il Pronto Soccorso che, a nostro avviso, vanno immediatamente attenzionate, e in primo luogo va rivista e potenziata la distribuzione del personale , secondo gli standard previsti per legge.
Abbiamo anche potuto esaminare i turni di servizio, constatando come in estate a causa delle ferie alcuni medici abbiano lavorato 7 giorni su 7 ed altri tre notti in sei giorni. Forse vi sembrerà normale tutto ciò, ma se considerate che a queste persone è affidata la vita dei nostri malati, vi sembrerà giusto che costoro abbiano un giusto riposo fisico, che gli consenta di essere più efficienti e disponibili di quanto già non siano.
A questo si aggiunga un documento, in nostro possesso, che mostra come il personale previsto in un pronto soccorso con questo afflusso di persone ( circa 60.000 accessi annui) debba essere almeno il doppio.
La stessa SIMEU (Società Italiana di Medicina d’Urgenza) prevede per le attività di pronto soccorso 9 medici per 25.000 accessi annui più 1 medico ogni ulteriori 4.000 accessi annui, oltre al Direttore/responsabile dell’unità operativa, nonché di due infermieri per ogni medico presente in turno. Tali criteri sono stati, inoltre, confermati dalla CIMO ASMID (Coordinamento Italiano Medici Ospedalieri – Associazione Sindacale Medici Dirigenti).
Una stima per difetto del personale necessario, secondo i criteri enunciati dalla SIMEU e dalla CIMO ASMID, stima a cui va sommato ulteriore personale medico in relazione al numero di posti letto in “osservazione breve intensiva”, vorrebbe quindi che i medici al Pronto Soccorso dell’ospedale di Siracusa, siano 28, contro gli attuali 12, e gli infermieri 48, contro gli attuali 24.
Da oggi sappiamo perché, quando arriviamo in pronto soccorso, ci troviamo costretti ad un’attesa snervante ed improponibile per certi malati! Sappiamo che all’interno del Pronto soccorso i medici e gli operatori lavorano il doppio di quello che dovrebbero e non sempre e solo per i soldi. Per far fronte a questa grave situazione, il portavoce del Movimento 5 Stelle all’ARS, Stefano Zito, ha presentato un’interpellanza parlamentare atta a sollevare il problema e a far assumere nuovo personale al Pronto Soccorso, portandolo agli standard italiani ed adeguandolo alle necessità dei Siracusani.