Nessuna retromarcia sui rimborsi elettorali.
I deputati del M5S all’Ars sono fermissimi sulle loro determinazioni preelettorali e non intendono discostarsi un millimetro da esse. Per questo tengono a smentire categoricamente quanto pubblicato oggi da Repubblica Palermo, con un titolo sicuramente fuorviante “Il dietrofront dei grillini sui rimborsi”, accompagnato – nella versione on line – da una foto certamente depistante (quella relativa ai rimborsi elettorali), che rischia di confondere notevolmente le idee al cittadino.
Resta infatti fermissimo il rifiuto dei deputati all’Ars dei rimborsi elettorali (finora mai effettuato da nessun altro partito), alle varie indennità di carica (quasi 7.000 euro al mese in totale) e alle indennità di trasporto su gomma (altri 7.000 euro circa). Tutte rinunce che vanno ad aggiungersi alla restituzione di gran parte degli emolumenti da parte di ciascun parlamentare, che limita il suo stipendio a 2500 euro netti al mese, oltre ai rimborsi spese documentati.
Probabilmente i parlamentari di Sala d’Ercole con il prossimo recepimento del decreto Monti (che ridurrà drasticamente il contributo ai partiti) saranno costretti a trattenere soltanto parte della somma relativa all’espletamento dell’esercizio di mandato parlamentare indispensabile ai deputati per il loro lavoro.
“Nulla di clamoroso ed eclatante”, scrive il cittadino all’Ars Claudia La Rocca sulla sua pagina facebook . “Sono allibita da queste notizie costruite a cascata sulla questione soldi/M5S. Ci sono cose più serie a cui pensare. BASTA”.