Ieri mattina, 30 Maggio 2013, al Palazzo Municipale di Biancavilla, due attivisti del M5S Biancavilla sono stati vittime di un episodio di violenza verbale, analogo ad un altro episodio già accaduto che vedeva lo stesso personaggio come attore protagonista. Un consigliere comunale del PDmenoL, nonché imputato per le Commissioni Bluff e ricandidato per lo stesso partito, usciva come se niente fosse con la propria autovettura dal palazzo Comunale. Uno dei due attivisti, facendo notare all’altro che all’interno del Municipio non potrebbero entrare le macchine dei consiglieri, ma soltanto quelle del Sindaco, del Presidente del Consiglio e le macchine di servizio, esclama: “E’ il padrone!”. A questa esclamazione il consigliere arresta bruscamente la macchina, scende rapidamente e, con fare arrogante e spocchioso grida: “Stavi parrannu ccu mmia?” dopo un breve e concitato scambio verbale, risalito in macchina fa una nuova e brusca frenata e, ridisceso, afferma: “Se, sugnu iu u patruni… sugnu u ta patruni, e allura?” Al signore è stato fatto notare che non stavano interloquendo con lui, visto e considerato che i due attivisti non avevano mai avuto il piacere di conoscerlo. Il tutto si è svolto alla presenza di impiegati e varie persone che consultavano le liste elettorali e le liste degli scrutatori.
Esistono davvero cittadini biancavillesi che si sentono rappresentati da gente del genere che, pur essendo accusata (insieme ad altri) di aver recato un danno di 200.000 euro alle casse comunali, continua ad abusare delle istituzioni del nostro paese? Perché questo “politico” di professione, che vive ormai stabilmente al Municipio da 15 anni – al punto da parcheggiarvi la propria auto – e che ci continuerà a stare indisturbato fino alla pensione, si permette non solo di ricandidarsi, in spregio ai numerosi inviti alla moralizzazione, ma anche di trattare i cittadini che lui dovrebbe rappresentare con atteggiamenti così degradanti? Atteggiamenti che richiamano un certo tipo di subcultura siciliana intrisa di feudalesimo e baronaggio, che si nutre di arroganza e minacce intimidatorie, e che si esprime con la gestione personalistica, familiare e privata, delle istituzioni.
Consigliamo al PDmenoL di Biancavilla innanzitutto di partecipare ad un “congresso di educazione”, ma soprattutto di indire un “convegno interno” per capire “chi sono, da dove vengono e dove vogliono andare”. Questa armata Brancaleone che accoglie gente di questa portata ambisce a ripiantare la sua bandiera sul Palazzo Comunale di Biancavilla, senza un’ideale, senza una linea politica, senza donare una speranza concreta di sviluppo. L’importante è “vincere” – vincere cosa poi? – e per vincere serve gente che ti porta appetitosi pacchetti di voti, tutto il resto non conta. Ma d’altronde, si può anche capire chi si macchia di certi atteggiamenti, visti gli illustri esempi che il Sindaco non ci fa mai mancare (se non ricordate, date un’occhiata qui).
Proprio al Sindaco Glorioso – in quanto principale esponente del PDmenoL – rivolgiamo il nostro appello a rivedere l’assetto della lista presentata, prendendo le debite distanze da personaggi inadatti alla gestione del bene pubblico. Si tratta di un appello etico: con quale incoscienza infatti si può scendere a compromessi di ogni tipo (come accettare nel proprio schieramento gente imputata solo perché ti porta voti) pur di rimettere le proprie mani sulla città?