In questi giorni di campagna elettorale, meglio definibile – in virtù di uno spropositato numero di candidati – “vallata” elettorale, si fa un gran parlare di servizi sociali. Per taluni candidati il sostegno alla famiglia passa inevitabilmente per il sostegno alle imprese, essendo le due inscindibili nel nostro territorio, non riuscendo però a citare alcun rilievo che ne confermi la veridicità. Per altri basta tornare ad un corretto uso delle parole, tornando a definire i cittadini “imprenditori edili” anziché “speculatori”, così da risolvere tutti i problemi che affliggono la nostra società. Qualcun altro tace, consapevole dell’inettitudine, e qualcun altro ancora fa proposte serie e realizzabili.
Di colpo poi ci si ricorda che per servizi sociali non si parla soltanto di indigenti o di chi abbia bisogno di vedersi ridotto il ticket delle medicine. Improvvisamente ci si è ricordati che la città di Modica non è a misura di tutti, non è a misura di anziani né tantomeno è accessibile a diversamente abili in carrozzella. E tutti a battersi il petto e a gareggiare a chi la spara più grossa. Ma anche nel mea culpa generale ci si dimentica di qualcuno. Esiste una nuova categoria di quasi o del tutto poveri, che rappresenta un’importante fetta di popolazione del tutto dimenticata, eppure si parlava di 329 coppie nel 2007, maggiorate di un buon 35% negli ultimi 5 anni. Parliamo di separati e divorziati, di chi – a torto o a ragione – decide di interrompere la propria vita di coppia, ritrovandosi a pagarne grosse conseguenze sotto il profilo psicologico oltre che economico.
Ma anche lì c’è chi viene dimenticato. Spesso, molto spesso ma non certo sempre, i padri si vedono costretti a lasciare quello che fu il tetto coniugale, salvo continuare a pagarne il mutuo. E da allora, per molti di loro, inizia un vero e proprio calvario, fatto di povertà ed umiliazioni. C’è chi, benestante, può permettersi l’affitto di una nuova casa, chi è costretto a tornare da genitori o appoggiarsi a fratelli e sorelle. Ma c’è anche chi, purtroppo, per pudore e gravi ristrettezze economiche, occupa i garage, dorme in auto o si rivolge alla Caritas… anche a Modica! Di certo non compete all’amministrazione il tentativo di ricostruzione della coppia, ma attiene certo a qualunque amministrazione la cura di questi cittadini al pari di ciascun altro.
La proposta del Movimento 5 Stelle di Modica è quella di rendere operativi sin da subito degli appartamenti, che possano essere condivisi dai genitori divorziati/separati. Ciò consentirebbe una vera e propria ripartenza sociale, la possibilità di condividere il problema traendone spunti e sostegno nella ricostruzione della propria vita e, soprattutto, eviterebbe l’assordante silenzio che la solitudine dà. Un sì quindi al social housing, e un no alle speculazioni che qualcuno difende così strenuamente!
Ancora una volta ricordiamo a tutti i cittadini che il programma del Movimento 5 Stelle di Modica è liquido, modificabile ed arricchibile di tutte le istanze di tutti i cittadini, senza distinzione alcuna. Partecipate: sarete Voi gli artefici del nostro cambiamento!